rotate-mobile
Cronaca

Stabilimento fermo da cinque anni, riconversione fallita. Ma i lavoratori non mollano

Il comitato spontaneo ha appeso, in occasione del Natale, uno striscione per ricordare l'attualità e la complessità di una vertenza rimasta nelle secche dell'immobilismo. Nel 2010 l'ultima produzione di sigarette, poi la dismissione dell'impianto leccese

LECCE –  Un Natale di speranza ma anche di lucida attenzione in attesa di una svolta che tiri fuori la vertenza Bat dalle secche dell’immobilismo.

Alcuni esponenti del comitato spontaneo dei lavoratori hanno appeso il 24 dicembre uno striscione all’esterno dello stabilimento dismesso di viale della Repubblica per rammentare alla città, della quale è stato a lungo il sito manifatturiero principale, l’attualità e la complessità di una vicenda che si trascina da quando, nel 2010, la British American Tobacco ha deciso di spostare altrove la produzione.

“Buon Natale aspettando governo, procura e multinazionale”, questo il messaggio diretto a chi ha ancora la possibilità di invertire la rotta di un percorso inabissatosi nel fallimento, quello dalla riconversione dello stabilimento, annunciata, finanziata, ma mai veramente decollata. Anche la magistratura, infatti, è stata investita della questione e la sosta davanti al tribunale di viale De Pietro è una tappa obbligata in ogni manifestazione.

Il comitato spontaneo è formato da un gruppo di lavoratori che hanno deciso di scavalcare la normale mediazione dei sindacati arrivando a bussare direttamente alle porte della multinazionale e il 24 novembre hanno incontrato a Roma, seppur in maniera informale, uno dei dirigenti della filiale italiana. Tutto questo mentre presso il ministero dello Sviluppo Economico i vertici convocati  saltano sistematicamente: Bat da tempo rifiuta di sedersi al tavolo con le parti sociali.

Il messaggio del comitato spontaneo.

“Non c'è dignità senza lavoro, questo perché il lavoro, riguarda direttamente la persona, la sua vita, la sua libertà e la sua felicità. Quando lo si perde, c’è chi si rassegna, si lascia andare alla disperazione, spesso scegliendo altre strade dalle quali poi non si può tornare indietro. Noi abbiamo scelto un’altra strada, quella di lottare, di dialogare con le istituzioni, com'è giusto che sia, in nome di quel principio secondo cui devono esser aperte le porte al dialogo tra queste e i cittadini. Abbiamo scelto anche di dialogare con quell'azienda che è la madre della nostra riconversione: quando la British American Tobacco è andata via tutti  abbiamo capito quello che noi e le nostre famiglie stavamo perdendo e il fallimento della riconversione industriale ce lo ha confermato. Sono ormai cinque anni che si susseguono incontri, tavoli e accordi, tuttavia nulla è cambiato. Il 24 novembre a Roma, in Bat, abbiamo aperto la strada del dialogo, cercando una soluzione che ridia a noi la dignità, alla multinazionale il ruolo di responsabilità sociale che gli appartiene e alla politica la possibilità di adempiere finalmente alla sua missione.  abbiamo scritto a tutti i nostri rappresentanti istituzionali, abbiamo scritto alla Bat; da tutti attendiamo risposte e siamo pronti a intraprendere nuove forme di lotta se il dialogo non basta”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Stabilimento fermo da cinque anni, riconversione fallita. Ma i lavoratori non mollano

LeccePrima è in caricamento