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Cronaca Vernole

In fuga dalla guerra: oltre quaranta profughi in arrivo a Strudà

L'arrivo nella tarda serata. L'iniziativa nata spontaneamente dopo interessamenti di un gruppo di cittadini di Poggiardo. La Provincia ha messo a disposizione i locali dell'ex Opis nella frazione di Vernole

STRUDA’ – In quarantaquattro sono arrivati nel Salento, fuggendo dall’orrore, dalla morte e dalla distruzione che stanno dilaniando la loro terra (qui, il video dell'arrivo). Sono profughi ucraini, che trovano ospitalità nella provincia di Lecce, proprio in un giorno in cui le notizie che si rincorrono sono fra le più oscure da quando è iniziato quel conflitto che Putin prova a nascondere agli occhi dell’opinione pubblica russa sotto la grottesca locuzione di “operazione speciale”. Mariupol devastata, Kiev che potrebbe essere assediata a breve, i timori che truppe bielorusse possano seguire quelle russe, sono solo alcuni dei fatti del giorno, sullo sfondo di uno scenario in mutazione continua, di minuto in minuto.

L’accoglienza, in questo caso, arriva grazie a un’iniziativa spontanea di solidarietà promossa da un gruppo di cittadini di Poggiardo. Alcuni dei profughi, dunque, saranno ospitati a Strudà, frazione di Vernole, nella struttura sanitaria dell’ex Opis. Qui resteranno, in particolare, le persone con problemi di salute e gli eventuali positivi al Covid-19. Gli altri, invece, saranno trasferiti presso il "Don Tonino Bello" di Otranto, struttura individuata, fra le varie, come centro di accoglienza straordinaria. La Caritas provvederà alla gestione quotidiana dei bisogni. 

Video | Il momento dell'arrivo

Da quando, nei giorni scorsi, la prefettura di Lecce ha ricevuto la notizia dell’arrivo, ha attivato collaborazioni per attività di prevenzione sanitaria e per individuare strutture dedicate all’accoglienza. Ad attendere i quarantaquattro profughi, stasera, fra gli altri, il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, il direttore generale dell’Asl, Rodolfo Rollo, e l’amministratore di Sanità service Luigino Sergio. Intorno, una cornice di cittadini. 

 

L'attesa per i profughi ucraini

Reduci gli urcraini da una trentina di ore di viaggio, l’arrivo era previsto per le 21, ma vi sono stati ritardi e sono giunti nel cuore della notte. Sono state subito fornite le prime cure mediche e, come detto, il personale dell’Asl ha sottoposto i profughi al tampone per l’accertamento di eventuali positività al Covid-19. 

 “Il Salento continua a dimostrarsi terra di accoglienza e solidarietà, grazie all’instancabile lavoro messo in campo dalle Istituzioni del territorio”, ha detto il presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva. “Da presidente – ha proseguito -, sento il dovere di evidenziare come, dinanzi ad una emergenza di tale portata, il territorio abbia risposto con una macchina della solidarietà senza precedenti. Tutti, cittadini ed associazioni, enti ed Istituzioni, sono pronti a dare il proprio contributo affinché chi fugge da una catastrofe come la guerra, si possa sentire a casa. Perché, in fondo, il messaggio che vogliamo lanciare è questo: la provincia di Lecce è, e sarà, la casa di chi ha bisogno, di chi soffre, degli ultimi”.

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