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Cronaca

Suicidi tra i detenuti: in campo un percorso sanitario per la prevenzione

Firmato un protocollo tra Asl e la direzione del carcere dove presto aprirà i battenti una sezione per la tutela della salute mentale

LECCE – Tra i detenuti il numero di suicidi è molto più alto che nel resto della popolazione: secondo i dati dell’Istituto Superiore di Studi penitenziari il tasso dei tentativi di porre fine alla propria vita è più alto di sei volte nei detenuti condannati e di 7,5 in quelli in attesa di giudizio.

Gli studi dell’Organizzazione mondiale della sanità attestano che le persone recluse coinvolte sono spesso vittima di disturbi della personalità o da disturbo di abuso delle sostanze. Per prevenire il rischio di sucidi la la direttrice della Asl di Lecce, Silvana Melli, e quella del penitenziario di Borgo San Nicola, Rita Russo, hanno sottoscritto un apposito protocollo alla presenza del dottor Serafino De Giorgi, direttore del Dipartimento di salute mentale.

“Con questa intesa – ha dichiarato la Melli - completiamo tutta la filiera assistenziale con équipe che operano all’interno dell’istituto ed equipe che operano sul territorio, in tal modo garantendo un percorso innovativo e concretamente centrato sui bisogni della persona, indipendentemente dal luogo in cui essa si trovi. Stiamo lavorando in ogni direzione e a sostegno di tutte le fragilità, con l’obiettivo di costruire una sanità che non lasci nessun bisogno senza risposta e sia in grado di farlo con le professionalità adeguate e gli strumenti migliori di cui Asl Lecce dispone.  Un’azienda che, quando questi strumenti non ci sono, è capace di realizzarli dal nulla, sfruttando risorse ridotte ma anche competenze poliedriche, spirito d’iniziativa e le tante professionalità su cui può contare e che voglio ringraziare per l’impegno profuso anche in questa occasione”. 

“Il protocollo d’intesa condiviso con la Asl di Lecce – ha commentato il direttore della casa circondariale - è una conquista di rilievo che consente di dare specificità e professionalità negli interventi di sostegno che riguardano il rischio suicidario. Il protocollo elaborato a cura dell’équipe di psichiatri del Dipartimento di salute mentale, diretto dal dottor Serafino De Giorgi, stabilisce regole e prassi per la gestione appropriata delle persone detenute che sono a rischio suicidario e questo sarà un ulteriore strumento di lavoro innovativo ed efficace per la polizia penitenziaria, già chiamata a reinventare un nuovo modo di fare sicurezza all’indomani della chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari. Per questo è necessario ringraziare il direttore generale Silvana Melli, che è costantemente impegnata a migliorare l’area sanitaria penitenziaria con intelligenza e consapevolezza del ruolo che riveste”.

Proprio in conseguenza della chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, anche presso il carcere di Lecce verrà a breve inaugurata una sezione per la tutela della Salute Mentale, con 20 posti letti e assistenza nell’arco delle 24 ore. Una prospettiva questa, che preoccupa e non poco i sindacati, che già lamentano le lacune in organico e l’inefficienza dei mezzi che la polizia penitenziaria ha a disposizione.

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