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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

"Sullo sciopero dati falsi", Fiom Cgil risponde a Cisl

Continua il botta e risposta tra i due sindacati, rispetto ai dati di adesione allo sciopero nelle aziende metalmeccaniche della provincia di Lecce. La replica: "Professionisti della menzogna"

LECCE - La risposta della segreteria della Fiom Cgil di Lecce, in merito alle dichiarazioni rese dal segretario della Fim Cisl, Sergio Calò, che ridimensionava il bilancio positivo dello sciopero di ieri, non si è fatta attendere. "Ridicolo e demagogico il comportamento dei professionisti della menzogna, ancora una volta sono divulgati dati falsi rispetto agli aderenti allo sciopero del settore metalmeccanico di Lecce, e dato importante, come al solito prima che la giornata di sciopero sia conclusa", scrive la Fim in una dura nota.

Ed ecco l'elenco dettagliato delle aziende del settore metalmeccanico nel Salento, interessate dall'astensione al lavoro: "Omfesa, azienda perennemente in crisi, su 90 dipendenti conta 50 in ferie o in cassa integrazione; Lasim, azienda dove i dipendenti storicamente, sono refrattari allo sciopero ma questi lavoratori meritano il rispetto che la Fiom di Lecce, ha sempre avuto ciò nonostante". "Rossi (e non Smei), ha aderito allo sciopero 80 per cento dei dipendenti con larga adesione di iscritti alla Fim, - precisa la segreteria del sindacato rosso- Alcar 70 per cento anche qui hanno aderito iscritti alla Fim, Sirti adesione del 100 per cento, Cnh 40 per cento".

"Ora, sarebbe opportuno che il segretario della Fim Cisl, cominciasse a guardare in casa propria e a ciò che è accaduto a livello nazionale - continua la nota - dove importanti segreterie della Fim (come Treviso e Iveco di Brescia) in dissenso con la linea della Cisl, sono scese in piazza con la Cgil, per protestare contro una manovra iniqua che di ora in ora diventa sempre più pesante per lavoratori e pensionati".

"Inviterei il segretario Calò, a leggere ciò che il ministro del non lavoro ( Maurizio Sacconi, N.d.r.), ha elaborato per danneggiare scientificamente i lavoratori e cancellare il ruolo del maggior sindacato italiano che in 100 anni di storia ha contribuito a costruire democrazia libertà diritti", conclude la Fiom che invita il segretario Calò a riflettere su tutto ciò che sta accadendo, e su ciò che accadrà "se il sindacato, tutto, non si riapproprierà del proprio ruolo".

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