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Cronaca Nardò

Svaligia case, i proprietari lo scoprono: preso in trappola

Giulio Moscatello, 24enne di Nardò, è finito in carcere. I furti, in località "Vacanze Serene". Gli agenti hanno recuperato diversa refurtiva, riconosciuta dalle vittime. Di fronte all'evidenza, ha ammesso le sue responsabilità

 

NARDO’ – Ha fatto razzia in alcune abitazioni, forse pensando che dentro non vi fosse nessuno, ma la sua sagoma è 2-240-13stata notata, nonostante il buio, ed è così che Giulio Moscatello, 24enne di Nardò, è stato acchiappato e condotto in carcere. Il fatto è avvenuto nella tarda serata di ieri, in località “Vacanze Serene”, frazione di Nardò. Gli agenti del commissariato si sono recati sul posto su segnalazione di un cittadino. All’arrivo, Moscatello era ancora sul posto. Viste le sirene, ha tentato una precipitosa ma vana fuga.

L’inseguimento è stato breve. Il giovane è stato subito fermato e identificato. Gli agenti l’hanno sottoposto a una perquisizione e, nelle tasche del giubbotto, hanno trovato svariati oggetti, tra cui, una macchina fotografica digitale Sony con custodia, due telefoni cellulari, un bracciale con finte pietre e perle, un altro a cinque cerchi e una collana di finte perle grigie.

Proprio mentre i poliziotti stavano procedendo, è arrivato anche proprietario dell’abitazione. I ladri – ha spiegato - erano entrati scassinando la porta. Gli agenti gli hanno mostrato gli oggetti scovati nelle tasche di Moscatello. L’uomo li ha riconosciuti per propri.

Moscatello Giulio-4L’ispezione è proseguita nel punto dello scasso, fino a ritrovare un cacciavite, probabilmente usato allo scopo, e individuare la vettura usata da Moscatello. Dentro, un lettore dvd, un cellulare e due telecomandi per televisore. E le sorprese non sono finite lì: poco dopo si è avvicinata ai poliziotti anche un’altra persona, che ha denunciato, a sua volta, di essere stata vittima di un furto. Anche in questo caso, ha riconosciuto come propri gli oggetti ritrovati. Stretto fra polizia e proprietari di case, e posto di fronte all’evidenza, il giovane non ha potuto fare altro che ammettere le proprie responsabilità, indicando al personale della volante dove aveva nascosto il resto della refurtiva. Per lui si sono aperte le porte del carcere di Lecce. 

 

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