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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Castrignano del Capo

Svaligiano la villa, va sul posto e le svuotano anche la casa al mare

Gioielli e argenteria per decine di migliaia di euro derubati fra Patù e Leuca ai danni della stessa proprietaria. Un colpo inaudito, studiato in ogni dettaglio e messo in atto in piena notte. Indagano i carabinieri di Tricase

SANTA MARIA DI LEUCA - Un colpo ardito e inaudito. Perché due ville svaligiate di gioielli, ori e argenterie in una sola notte, entrambe della stessa proprietaria, non è storia che le orecchie sentano ogni giorno. E quanto avvenuto nel Capo di Leuca nelle scorse ore suona lontano un miglio di colpo studiato alla perfezione, pianificato in ogni singolo dettaglio, messo a segno con il cronometro alla mano.  

La vittima è una nota professionista della zona. Si trovava, per questo periodo estivo, nella sua abitazione al mare, a Santa Maria di Leuca. La quale sorge in un punto interno della marina di Castrignano del Capo, ma da cui si possono raggiungere piuttosto agevolmente grosse arterie stradali. Quelle che saranno state sicuramente usate da una banda di non meno quattro o cinque soggetti per la fuga definitiva, dopo aver realizzato un doppio furto che sarà ricordato per la sua audacia.  

Erano circa le 2 di notte quando la donna, che stava riposando, è stata raggiunta dal segnale di antifurto scattato per la sua abitazione invernale, quella di Patù, in via Mazzini, nel pieno centro del paese. Sul posto sono convenuti i carabinieri del Norm di Tricase, anche se i primi ad arrivare il posto sono stati i vigilanti dell’istituto La Folgore, alla cui centrale operativa è collegata la residenza.

La stessa proprietaria ha voluto, ovviamente, subito raggiungere Patù per capire cosa fosse accaduto, ma intanto, la banda, volatilizzatasi in un batter d’occhio, stava forse già divorando la strada che la separava dal secondo obiettivo, l’abitazione di Leuca. Poco meno di 6 chilometri, seguendo la via più breve, cioè le provinciali 351 e 274. E’ l’ipotesi più solida, anche se esiste un’altra teoria, secondo cui ad agire possano essere state due bande, in stretto coordinamento fra loro.

In qualunque modo sia andata, di certo, nel giro di una manciata di minuti, anche l’abitazione di Leuca era stata violata e svuotata di altri oggetti preziosi. Per ora non c’è un inventario preciso, ma il furto dovrebbe aver fruttato ai malviventi un bottino da decine di migliaia di euro.  

Gli investigatori dei carabinieri della compagnia di Tricase e della stazione di Castrignano del Capo, sotto il coordinamento del capitano Alessandro Riglietti, stanno partendo da alcune testimonianze. A Patù, infatti, i vicini di casa si sono svegliati in piena notte per il trambusto e si sono affacciati all’esterno, alquanto insospettiti.

Hanno così potuto intravedere le fasi finali del furto, la banda in fuga con i sacchi pieni di oggetti preziosi e, forse, anche alcune pistole, sebbene non vi sia certezza su questo punto (bisogna considerare il buio e la rapidità con cui tutto s'è consumato). I malviventi, poi, sono saltati a bordo di un’auto di un’auto di grossa cilindrata, probabilmente una Mercedes, e sono ripartiti a razzo.

La seconda sorpresa di una nottata ancora molto lunga, sarebbe arrivata pochi minuti più tardi da Leuca. Devono essere rimasti tutti un po’ attoniti quando è scattato il secondo allarme. La proprietaria, di certo, sotto choc. Quanto subito non è usuale e ancora non s’è ripresa dall’incubo in cui è sprofondata.

I militari stanno cercando anche filmati di videosorveglianza in zona e altri elementi utili all’indagine. In entrambi i casi sono state forzate le porte d’ingresso delle case. La banda, forse, specie se provieniente da altre zone (come si suppone) potrebbe aver avuto un basista in loco. Il gruppo, infatti, era a conoscenza di molti dettagli. Professionisti del crimine che non hanno lasciato nulla al caso.

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