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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Svanito quasi 1 milione e mezzo di euro, condannato promoter finanziario

La denuncia presentata da una famiglia. In abbreviato, oltre quattro anni per un 58enne leccese. Si valuterà l'appello

LECCE – Condannato in primo grado a quattro anni e quattro mesi (a fronte di una richiesta di cinque anni e quattro mesi del pubblico ministero Francesca Miglietta) e mille e 600 euro di multa per truffa aggravata e circonvenzione d’incapace, reati continuati. Le motivazioni si conosceranno entro novanta giorni.

Gustavo Palumbo, promotore finanziario 58enne, residente a Lecce, era accusato di aver svuotato, letteralmente, i conti di un’intera famiglia (padre, madre e figlia) sottraendo 1 milione 467mila e 146 euro. La sentenza, con rito abbreviato, è stata emessa dal giudice per le udienze preliminari Cinzia Vergine. Palumbo è stato anche interdetto dai pubblici uffici per cinque anni e dall’attività di agente promotore finanziario per la durata della pena principale. Nel processo penale, va detto, nessuno si è costituito parte civile. Le vittime del presunto raggiro, infatti, stanno procedendo separatamente, con cause presso il Tribunale civile.

Stando alle accuse, il promotore avrebbe agito in virtù della grande fiducia goduta presso la famiglia di un noto medico in pensione (nel frattempo deceduto), della moglie oggi 87enne e della figlia 48enne, con decenni di conoscenza e frequentazione. Avrebbe così proposto ininterrottamente, dal 2008 al 2014, investimenti a suo dire d’indubbio interesse, tramite la sottoscrizione di quote di un fondo presso presso l’istituto per cui operava (Finanza e Futuro Banca, all’epoca non ancora assorbita da Deutsche Bank, e che era fra le parti offese), ottenendo deleghe in bianco.

La famiglia, confidando quindi ciecamente nel fiuto e nelle capacità del promotore, gli avrebbe quindi affidato un numero notevole di assegni. Tuttavia, a seguito di un controllo, avrebbe in seguito scoperto che a suo nome non era stata sottoscritta alcuna quota d’investimento. In tutto ciò, sempre stando all’impianto accusatorio della Procura, che finora ha retto, Palumbo avrebbe agito abusando dello stato d’infermità e deficit psichico dell’anziana. La famiglia è rappresentata dall’avvocato Vittorio Vernaleone, mentre Palumbo è difeso dall’avvocato Benedetto Scippa che, con ogni probabilità, proporrà appello.  

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