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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Se la notizia fa il giro del mondo portandosi dietro la bandiera sbagliata

Il 17enne aggredito in spiaggia a Torre Chianca domenica scorsa viene dal continente africano e certamente non dalla Nuova Guinea che si trova in Oceania. Eppure tutti hanno scritto e riferito, senza accorgersene, in maniera clamorosamente errata

LECCE – Potremmo derubricare l’errore a svista, ma la questione è più seria di quanto appaia. Anche perché tira in ballo paesi che appartengono a due continenti diversi, la Nuova Guinea, la Guinea e La Guinea Bissau.

La Nuova Guinea si trova in Oceania, è rappresentata da una bandiera con la costellazione della Croce del Sud su campo nero e l'uccello del paradiso su campo rosso, e con la vicenda del ragazzo brutalmente aggredito sulla spiaggia di Torre Chianca non ha nulla a che fare.

Il dubbio semmai, riguarda, l'appartenenza del 17enne e della sua famiglia alla Guinea (ex colonia francese) oppure alla confinante Guinea Bissau (ex colonia portoghese), un fazzoletto di terra affacciato sul mare, grande poco più del Belgio. La bandiera nazionale della prima è tricolore: rosso, giallo e verde in verticale. Quella della seconda è simile, ma il campo in rosso contiene una stella nera, gli altri due colori sono disposti in orizzontale. Verifiche in questo senso sono in corso.

Sono trascorsi due giorni dalla divulgazione della notizia, che ha fatto il giro d'Italia e dei social network, eppure nessuno sembra essersi accorto della pacchiana confusione generata da un comunicato stampa diramato dalla questura di Lecce. Giornalisti, capi servizio, direttori, lettori, opinionisti, maratoneti di twitter e di facebook: non pervenuti. A nessuno si è acceso l'interruttore del dubbio o della curiosità, tanto che l'errore è ancora al suo posto, negli articoli. 

A meno che, ma viene da ridere il solo pensarlo, qualcuno non ritenga possibile che il venditore ambulante vittima di un tentato omicidio non fosse davvero proveniente dall’isola che la Nuova Guinea divide con l’Indonesia. Un posto, pare, paradisiaco per farci una vacanza.

E se il "peccato originale" può essere condonato a chi è preposto a tutelare la sicurezza dei cittadini, non è affato un errore da poco per un giornale – e noi per primi facciamo ammenda – e di scuse ce ne sono poche da accampare: la fretta di “andare in pagina” e anticipare la concorrenza, l’assonanza dei nomi, la poca confidenza con quegli angoli di mondo.  

La verità è che stiamo diventando sempre più rapidamente una società - e una categoria professionale - distratta, frenetica, morbosamente connessa al web ma profondamente disconnessa dalla necessità di fermarsi e pensare. E abituata a guardare all'ombelico occidentale come fosse il centro di gravitazione dell'universo.

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