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Cronaca Centro / Paizza Sant'Oronzo

Tagli alla giustizia, avvocati indossano le toghe in piazza per protesta

Hanno invaso Piazza Sant'Oronzo, per fa r conoscere a tutti la pesante situazione in cui versano le attività legali. Al centro del malcontento, oltre allo stesso costo della giustizia, anche la redistribuzione delle sedi e la soppressione di alcune di esse

LECCE – Sotto il sole già caldo della primavera salentina, gli avvocati scendono in piazza per portare tra la gente i motivi e le reali ragioni di una protesta che da oltre un mese li vede impegnati in un’astensione a oltranza e senza precedenti. Per una mattina Piazza Sant’Oronzo, salotto buono del capoluogo barocco, sembra trasformarsi in un’aula di tribunale, con le toghe e gli alamari a luccicare nella luce abbacinante di marzo. Il concetto è quello, democratico per eccellenza, dell'agorà. Un’iniziativa importante, in linea con il leitmotiv di un dissenso i cui punti cardine sono raccolti in un volantino dal titolo perentorio e inequivocabile: “Gli avvocati protestano: credi che non ti riguardi?”. Un assioma che dimostra come le recenti e tanto discusse riforme della giustizia abbiano leso i diritti dei cittadini, svilendo al contempo la nobile professione forense.

Tanti i temi al centro della protesta: dal costo della giustizia, aumentato di oltre il 50 per cento con oneri a carico dei cittadini elevatissimi, alla redistribuzione delle sedi giudiziarie e la soppressione di molte di esse (che ha portato, secondo l’avvocatura, i tempi e i costi delle esecuzioni nei confronti dei debitori ad allungarsi a dismisura). In particolare, si contesta l’aumento delle spese giudiziarie, con la marca da corrispondersi al momento dell’iscrizione della causa a ruolo, passata da 8 a 27 euro dallo scorso primo gennaio. Così facendo si finirebbe per scoraggiare l’accesso alla tutela giudiziaria da parte dei cittadini.

Per avviare un’azione civile, infatti, è necessario sobbarcarsi le spese di notifica dell’atto, contributo unificato (importo minimo 37 euro per cause di valore fino a 1.100 euro), marca da bollo da 27 euro e, quando è prevista dalla legge, mediazione obbligatoria, oltre il pagamento di altre eventuali marche per la richiesta e ritiro di sentenze, ordinanze e decreti ingfoto-127-2iuntivi e dell’imposta per la registrazione degli stessi. Nel settore penale, inoltre, lo Stato minaccia di elevare fino a 10mila euro la sanzione pecuniaria in caso d’inammissibilità̀ del ricorso.

Grande la partecipazione dell’avvocatura salentina che ha riempito la piazza, attirando la curiosità e l’interesse dei tanti cittadini che in questo sabato di primavera hanno affollato le vie del centro storico. A guidare la protesta e la manifestazione di piazza, gli avvocati Raffaele Fatano e Roberta Altavilla, rispettivamente presidente e consigliera segretaria dell’Ordine degli avvocati di Lecce. Con loro anche l’avvocato Giuseppe Bonsegna, delegato leccese dell’Oua (l’Organismo unitario dell’avvocatura), che in questi ultimi mesi si è impegnato in prima linea, in maniera fattiva e fervente, contro l'irrazionale revisione della geografia giudiziaria, l'incostituzionale e fallimentare mediaconciliazione obbligatoria, la delegificazione dell'ordinamento forense, l'abolizione della tariffe e l'appello cassatorio.

Per lunedì è prevista la prossima assemblea dell’Ordine, per fare il punto della situazione alla luce dei recenti incontri, e decidere se proseguire con l’astensione ad oltranza.

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