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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Presunto emissario e fondi per le associazioni: Tap presenta querela

La multinazionale chiede di accertare la veridicità di quanto diffuso nei giorni scorsi, ma anche su una possibile diffamazione subita

LECCE - Il country manager di Tap, Michele Mario Elia, ha sporto querela questa mattina presso la questura di Lecce per accertare la fondatezza di quanto diffuso due giorni addietro riguardo l'iniziativa di un presunto emissario che avrebbe contattato un'associazione di Calimera prospettando la possibilità di accedere ai fondi previsti dalla multinazionale per sostenere sul territorio salentino progetti di tipo sociale, culturale e ambientale.

Il caso era stato raccolto e commentato del Centro Servizi Volontariato (Csv Salento) che aveva ricevuto l'originaria segnalazione da parte dell'associazione Nuove Speranze di Calimera secondo la quale un noto personaggio del posto avrebbe avvicinato la presidente del sodalizio e le avrebbe paventato l'ipotesi di un finanziamento di 40mila euro per riorganizzare le attività esistenti e realizzarne di nuove, come il trasporto degli utenti (si occupa di disagio psichico)

Tap ha subito smentito di aver conferito alcun mandato, ha ricordato che le uniche forme previste per la richiesta di contributi sono quelle dei bandi pubblici e ha invitato le associazioni eventualmente contattate con simile pratica a denunciare. Cosa che ha fatto per primo il suo country manager, Michele Mario Elia, presentando una querela finalizzata a stabilire il reale svolgimento dei fatti, l'identità dell'emissario, ma anche "gli eventuali reati commessi anche da tutti coloro che hanno attribuito a Tap comportamenti che non le appartengono e che respinge".

Il presidente del Csv, Luigi Russo, chiede comunque chiarezza: "Se si vuol fare qualcosa per il territorio in tema di welfare, intanto Tap dialoghi con le strutture che si occupano istituzionalmente del sostegno alle associazioni. Noi per esempio in tutti questi anni non siamo mai stati contattati: possono legittimamente elargire tutto il denaro che vogliono, ma non può esistere un welfare parallelo: ci sono già gli enti di governo del terzo settore e gli organismi anche regionali di controllo".

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