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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Tappiamo la sete d'acqua". Il turacciolo, una risorsa

Progetto dei Missionari Comboniani per raccogliere tappi in plastica, materiale riciclabile, da vendere per costruire due pozzi cisterne in Africa. I centri raccolta in diversi prunti della provincia

"Tappiamo la sete d'acqua: dal rifiuto alla risorsa". E' questo il nome di un progetto popolare che prevede, attraverso la raccolta e la vendita dei tappi di plastica, la realizzazione di un pozzo cisterna a Koudengou ed uno a Gouande nella diocesi di Natitingou nel Benin, in Africa, dove operano i Missionari Comboniani. Cosa sono chiamati a fare gli utenti? Un tre gesti semplicissimi: raccogliere i tappi di plastica in un sacchetto della spesa, portarlo presso il centro di raccolta collettiva più vicino e introdurre il tutto nell'apposito contenitore. Così facendo, ogni tappo raccolto si trasformerà in una goccia d'acqua.

I centri di raccolta in provincia di Lecce sono situati presso i Missionari Comboniani di Cavallino, la Scuola di San Cesario, il liceo scientifico "Banzi" di Lecce, la scuola del rione Castromediano, la chiese dei Salesiani, San Francesco d'Assisi, San Lazzaro, Santa Rosa, Sant'Antonio a Fulgenzio, San Sabino, San Massimiliano Kolbe, San Giovanni Battista e San Guido di Lecce.

I tappi che vengono raccolti sono in polietilene, materiale riciclabile al 100 per cento. Si possono trovare su oltre settemila prodotti: latte, detersivi, bevande, detergenti, oli, salse, vini in damigiana, saponi, shampoo, cosmetici, lattine in plastica, boccette, yogurt, succhi di frutta, flaconi, energetici, multivitaminici, dadi granulari, creme per dolci, tubetti ed alcuni dentifrici. Possono essere raccolti anche i contenitori di rullini fotografici e quelli delle sorprese degli ovetti di cioccolato, misurini, dosatori e tappi di colluttori. Occorrerà inserirli in una busta della spesa e portarli ad un centro di raccolta. Non sono buoni per la raccolta i tappi di sughero, di spumante, i siliconati e quelli di altro materiale.

Il progetto si avvale della collaborazione della presidenza della Giunta, dell'assessorato al Mediterraneo e dell'assessorato all'Ecologia della Regione Puglia, dell'assessorato alla Pubblica istruzione del Comune di Bari, della Provincia di Bari, del Comune di Molfetta, degli assessorati alla Cultura e alle Attività produttive del Comune di Giovinazzo, dell'Amiu di Bari, dei Missionari Comboniani, dell'associazione di volontariato popolare "Vox Popoli", dell'associazione "Kenda Cooperazione tra i popoli", del Wwf di Gioia del Colle e Acquaviva, della Banca Popolare Etica, dell'"Asm" di Molfetta, di Controradio-PopolareNetwork, della libreria "La Feltrinelli", dell'associazione benefica onlus "Daniele Comboni", di "Cuori con le ali", della "Casa dei Popoli" e del "Gruppo Sion Rinnovamento nello Spirito" dei Salesiani di Lecce.

Il progetto è stato ideato da Angelo Mastrogiacomo per i Missionari Comboniani di Lecce, il cui superiore, padre Gianni Capaccioni, cura personalmente che le somme raccolte raggiungano il Benin, dove Carmela Ginefra e Christophe Magand dirigeranno la costruzione dei pozzi cisterna. Verrà rilanciato anche nelle scuole, grazie alla collaborazione del mediatore culturale Amadou Ngom. Responsabile e riferimento per le zone di Lecce e Brindisi è Viky Ficco Regina.

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