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Cronaca Veglie

Tar, "No alla realizzazione dello stabilimento oleario"

Il Tribunale amministrativo regionale dice no allo stabilimento in zona agricola destinato alla produzione e commercializzazione del nocciolino di sansa da parte del Consorzio costituito da produttori

VEGLIE - Il Tar dice no alla realizzazione dello stabilimento industriale in zona agricola, destinato alla produzione e commercializzazione del nocciolino di sansa da parte del Consorzio costituito da produttori agricoli e titolari di stabilimenti oleari.

Tutto ha avuto inizio col provvedimento del Comune di Veglie di rigetto dell'istanza della Oil Salento per la realizzazione dello stabilimento, che consisteva in un intervento di ristrutturazione di un fabbricato esistente in contrada "La Casa" in confine con i Comuni di San Pancrazio, San Donaci, Salice Salentino, Nardò, Guagnano e Porto Cesareo in un territorio che rientra nel Parco del Negramaro.

Il Comune di Veglie, sulla base di una sentenza del Consiglio di Stato, che aveva qualificato l'impianto tra i più grandi d'Europa, aveva annullato una precedente autorizzazione rilasciata ai proprietari dell'immobile per la realizzazione del sansificio, e sulla base di un parere legale reso dall'avvocato Pietro Quinto, aveva dichiarato l'incompatibilità di tale insediamento in zona agricola, dove in base allo strumento urbanistico del Comune di Veglie sono ammessi impianti produttivi purchè "strettamente connessi" con l'attività agricola.

Dopo la vicenda già definita dinanzi al Consiglio di Stato è stato proposto il medesimo insediamento ad iniziativa però di un consorzio costituito da produttori agricoli e titolari di stabilimenti oleari. Si sosteneva, da parte del consorzio, la natura soggettivamente agricola dell'impresa e la connessione di tale attività con la destinazione agricola della zona.

L'istanza è stata quindi rigettata dal Comune, disconoscendo entrambi i presupposti e ritenendola inammissibile anche sotto il profilo urbanistico, non essendo consentita una concessione in sanatoria in zona sottoposta a vincolo paesaggistico. Da qui il nuovo ricorso al Tar da parte del Consorzio, al quale ha resistito il Comune di Veglie con i legali Pietro Quinto e Angelo Vantaggiato.

Il Tar Lecce, ritenendo fondate le eccezioni del Comune di Veglie, ha rigettato il ricorso, svolgendo ampie argomentazioni, in gran parte coincidenti con quelle formulate dalla IV Sezione del Consiglio di Stato, e rilevando, in aggiunta, che la modificazione soggettiva del richiedente l'autorizzazione non consentiva di recuperare la sua qualificazione di soggetto agricolo, atteso che un Consorzio di produttori che lavora anche per conto terzi, nulla ha a che vedere con l'imprenditore agricolo presente sul territorio del Comune di Veglie, il quale solo può svolgere attività di trasformazione del prodotto come attività integrativa e collaterale rispetto a quella della produzione agricola "che deve rimanere principale".

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