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Cronaca

Esclusa dal concorso a causa della “patente europea” del computer: Tar le dà ragione

Il giudici del tribunale amministrativo hanno accolto la domanda cautelare presentata da una donna e ritenuto equipollente il certificato Pekit in suo possesso a quello Ecdl

LECCE – La sua “patente europea” del computer non è stata considerata valida quanto le altre. Esclusa dalla graduatoria del concorso per 126 posti di operatore telefonico presso la Centrale unica di risposta dei numeri di emergenza, si rivolge al Tar. I giudici accolgono la domanda cautelare e le danno ragione.

L’ordinanza è stata emessa dal Tribunale amministrativo nella giornata di oggi, nei confronti del ricorso presentato dalla donna, difesa dagli avvocati Leonardo Maruotti e Francesco Romano. Nonostante avesse dalla sua un punteggio che avrebbe dovuto garantirle una collocazione alta in graduatoria per un posto  a Campi Salentina, sarebbe stata esclusa per aver presentato come “patente europea” il certificato Pekit che la Regione Puglia non ha ritenuto equipollente alla Ecdl e all’Eipass.

Il Tar Puglia ha invece stabilito l’equipollenza tra i certificati, indicata dal Miur (Ministero dell’istruzione, università e ricerca) con una circolare del 2010. Secondo il tribunale amministrativo, dunque, “tale equiparazione, in quanto compiuta da un’amministrazione statale che si occupa di istruzione e formazione, costituisce un valido orientamento anche per altre amministrazioni, ivi comprese le Regioni”.

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