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Cronaca Taurisano

Morte nel salumificio "Scarlino", tre indagati. Lunedì sarà conferito l'incarico per l'autopsia

Della necroscopia se ne occuperà il medico legale Ermenegildo Colosimo. Ancora molti i dubbi legati alla dinamica dei fatti. Diversi i colleghi di lavoro già ascoltati presso il commissariato di polizia di Taurisano. L'inchiesta coordinata dal pubblico ministero Carmen Ruggiero della Procura di Lecce

TAURISANO – Sono tre le persone indagate dopo la terrificante fine alla quale è andato incontro Mario Orlando, 53enne di Taurisano. Lunedì sarà conferito l'incarico per l’autopsia.

L'operaio, il cui corpo si trova al momento nella camera mortuaria dell'ospedale "Vito Fazzi" di Lecce, è deceduto nel primo pomeriggio di ieri dopo essere caduto all’interno di un’impastatrice del salumificio "Scarlino". E le indagini, ora, si stanno concentrando su vertici e addetti alla sicurezza dell'impianto. Un atto dovuto da parte del pubblico ministero Carmen Ruggiero della Procura di Lecce, che sta coordinando l'inchiesta. L'ipotesi di reato è morte come conseguenza di altro reato. 

A occuparsi della necroscopia sarà il medico legale Ermenegildo Colosimo, già intervenuto ieri per una prima ispezione sul cadavere dell'uomo, dopo che inutilmente si erano poco prima prodigati, nel tentativo di rianimarlo, i sanitari del 118.

A Colosimo, dunque, il compito di fugare alcuni dubbi. Bisognerà soprattutto comprendere se Orlando, dipendente da quasi vent’anni del salumificio “Scarlino”, sia stato colto da un malore, al momento della caduta all’interno del macchinario acceso, che l’ha stritolato, provocandogli fatali lesioni interne.

Non si può neanche escludere che vi sia finito per altri motivi (ad esempio, una distrazione), o per una negligenza imputabile ad altri. Proprio in tal senso stanno svolgendo i loro approfondimenti gli investigatori del commissariato di polizia di Taurisano, diretti dal vicequestore aggiunto Salvatore Federico, e gli ispettori dello Spesal, che nello specifico devono valutare le condizioni di sicurezza al momento in cui s'è consumata la tragedia. A tal proposito, si è proceduto con il sequestro probatorio del macchinario.

L’indagine è resa particolarmente delicata proprio dalla carenza d’informazioni sulla dinamica. Presso il commissariato sono sfilati diversi dipendenti della nota azienda di Taurisano, il cui stabilimento industriale sorge sulla strada provinciale per Casarano, per essere ascoltate in qualità di persone informate sui fatti, ma sembra che nessuno si sia venuto a trovare nelle vicinanze del collega nel momento in cui è avvenuta la tragedia.

Foto Mario Orlando-3L’unica certezza: il macchinario è stato bloccato e il 53enne è stato estratto dagli altri lavoratori nella speranza di salvargli la vita, una volta scoperto il dramma che si stava consumando, ma dopo l’arrivo dei sanitari non c’è stato purtroppo più niente da fare. Gli stessi inquirenti sono piuttosto abbottonati, sulla vicenda, e non traspaiono molti dettagli.    

Il fatto è avvenuto mentre Orlando stava svolgendo le pulizie del macchinario con un’idropulitrice. Si tratta di un’impastatrice moderna, di nuova generazione, dotata di una grata protettiva, che quindi dovrebbe essere stata valicata. Ed è qui, in buona sostanza, il nodo della questione, l’aspetto che pone i maggiori interrogativi. 

“Le misure di prevenzione da sempre adottate nel nostro impianto e la conformità delle attrezzature utilizzate alle normative vigenti”, ha detto ieri Attilio Scarlino, amministratore unico dell’azienda, una fra le più importanti d’Italia nel settore, – ci inducono a ritenere come assolutamente eccezionale la circostanza verificatasi nella specifica attività di pulizia”. D’altro canto, lo stesso Orlando, dall’alto della sua esperienza quasi ventennale in azienda, come ha aggiunto lo stesso Scarlino, era “tra i più esperti conoscitori del nostro impianto e del suo funzionamento”. I prossimi giorni potrebbero essere decisivi per chiarire i contorni del drammatico incidente. 

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