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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Taurisano

Soldi in cambio di “protezione” e per restituire la refurtiva: in due in trappola

La Squadra mobile di Lecce ha arrestato i cugini Lucio Stefano Cera, 51enne, e Andrea Cera, 42enne, entrambi di Taurisano. Il primo era stato scarcerato da pochi mesi dopo una lunga detenzione. Agenti appostati in un cantiere per incastrarli

TAURISANO – Soldi in cambio di “protezione” e per restituire la refurtiva. Un vecchio, ma pur sempre attuale copione delle strategie estorsive. Un’attività che, però, è stata stroncata quasi sul nascere dopo un'inchiesta della Squadra mobile di Lecce. Che ieri ha stretto le manette ai polsi di due uomini. Uno è un nome noto, che riemerge dalle cronache del passato, quello di Lucio Stefano Cera, oggi 51enne, l’altro è quello del cugino Andrea Cera, 42enne. Entrambi di Taurisano, sono accusati, a vario titolo, di estorsione in concorso, aggravata dal metodo mafioso, resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di sostanza stupefacente.

I cugini Cera sono stati arrestati ieri dalla polizia dopo un’indagine partita alla fine di ottobre. Si riteneva che dietro furti ingenti di mezzi da cantiere nel basso Salento e di cospicui quantitativi di gasolio, vi potesse essere molto di più che scorrerie di predoni fini a sé stesse. Ovvero, un’attività estorsiva vera e propria.

Stando a quanto emerso, un noto personaggio, scarcerato solo da pochi mesi al termine di una lunga detenzione, avvalendosi anche dell’operato di alcuni sodali, si sarebbe recato in un cantiere stradale nell’area ugentina e avrebbe preteso da un imprenditore cospicue somme di denaro, assicurandogli “protezione”. Non solo. Si sarebbe anche offerto di restituire un mezzo rubato agli inizi di ottobre, proprio dal cantiere. Quel personaggio, appunto, risponderebbe al nome di Lucio Stefano Cera.

Il mezzo è stato poi ritrovato, nei giorni scorsi, nelle campagne della provincia di Bari. E, nel corso dell’indagine, gli investigatori hanno saputo che a breve sarebbe presumibilmente avvenuta anche l’erogazione del denaro pattuito. Acquisiti tutti gli elementi, con i magistrati della Direzione distrettuale antimafia della Procura leccese, ieri la Squadra mobile ha svolto servizi di osservazione presso il cantiere stradale, nella speranza di identificare i responsabili.

Finalmente, l’attesa è stata ripagata verso mezzogiorno, quando è arrivata un’autovettura con a bordo due soggetti. Entrambi sono stati riconosciuti dai poliziotti come coloro che avrebbero, nei giorni precedenti, avanzato le richieste estorsive. Si è così atteso di documentare lo scambio del denaro, per poi uscire allo scoperto e bloccare i due, al termine di un breve tentativo di fuga. Durante la perquisizione, su uno dei due è stata rinvenuta la busta con il denaro, oltre a circa 24 grammi di cocaina. E per entrambi - difesi dall'avvocato David Alemanno - sono scattate le manette.

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