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Giovedì, 25 Aprile 2024
Partecipata dal Comune

Tegola su Lupiae Servizi: contestazione sul versamento delle ritenute per il 2018

Avviso di conclusione delle indagini emesso per l'amministratore unico. Al centro del fascicolo affidato al sostituto procuratore Maria Consolata Moschettini, la mancata osservanza della scadenza del 31 ottobre del 2019. La società ha ottenuto nel 2021 l'omologa del concordato preventivo dal Tribunale

LECCE – Su Lupiae Servizi, società interamente partecipata dal Comune, si abbatte una tegola inaspettata, una contestazione sulle ritenute dovute sulla base della dichiarazione con modello 770 relativa al 2018 (dichiarazione presentata il 16 dicembre del 2019). In pratica, il versamento non sarebbe stato fatto entro il termine previsto, il 31 ottobre del 2019. L’ammontare delle ritenute sarebbe di 780mila euro.

Nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari – il fascicolo è affidato al sostituto procuratore Maria Consolata Moschettini – figura l’amministratore unico della Lupiae, in qualità di rappresentante legale, Alfredo Pagliaro, in carica dai primi di agosto del 2019.

Appena un paio di settimane addietro la partecipata ha presentato, con soddisfazione anche del socio unico, il Comune, il consuntivo del bilancio 2021 che attesta un utile di circa 920mila euro, confermando il trend di risanamento in corso dopo una parabola discendente, segnata dai debiti e dalle continue operazioni di ricapitalizzazione con le casse comunali.

Proprio il 2018 è un anno fondamentale nella storia della società perché è lì che prende il via la procedura di concordato preventivo – voluto dal sindaco Salvemini come unica via per evitare il fallimento e la perdita di posti di lavoro - che la sezione commerciale del Tribunale di Lecce ha definitivamente omologato alla fine di febbraio del 2021 dopo che tutti i principali creditori avevano dato il loro assenso al piano concordatario.

Fra questi figura Inps: anche con l’istituto di previdenza, infatti, Lupiae ha definito una transazione fiscale nella quale sarebbero comprese quelle ritenute di cui è stato contestato il mancato versamento entro il termine del 31 ottobre: ed è questo un aspetto che potrebbe essere presto chiarito, considerando che l'indagato ha 20 giorni per l'esercizio della prerogative di difesa, tra cui la presentazione di documentazione e di memorie. Del resto, senza quell’accordo il Tribunale non avrebbe potuto omologare il concordato preventivo.

Al momento dunque si prende atto dell’avviso di conclusione delle indagini, mentre nei prossimi giorni potrebbero essere più chiari i contorni della vicenda. Pagliaro al momento è difeso d’ufficio dall’avvocato Giuseppe Serratì.

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