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Cronaca Otranto

Tentano furto: scoperti, aggrediscono il commerciante

Ennesimo episodio di violenza nel centro storico di Otranto: due ragazzi avrebbero cercato di sottrarre della merce da un negozio. Giallo sulla raccolta di fondi per solidarietà: dove finiscono?

OTRANTO - Risse facili, scazzottate all'italiana, gente alticcia e una nevrosi generale che a volte inquieta. Il quadro di questo turismo post ferragostano, ad Otranto, come ogni estate, ha i suoi pregi e i suoi difetti; e si sa, nella massa c'è di tutto, ma spesso e (poco) volentieri, occorre fare i conti con situazioni a dir poco paradossali. Ieri, l'ultimo esempio.

Ore 21.30 circa nel centro storico: in un esercizio commerciale di oggettistica, entra un gruppo misto di turisti giovani. Le donne sono all'interno ed iniziano a curiosare, in due uomini restano fuori. Il commerciante si rende conto che i ragazzi prendono un paio di indumenti esposti, li arrotolano e li nascondono, per rubarli; per questo, si avvicina a loro, invitandoli ad andare alla cassa, per pagare, se interessati alla merce.

Quindi, recupera la merce sottratta indebitamente, ma, invece, di ricevere le scuse, di tutta risposta, viene colpito al petto da un pugno scagliato da uno dei due soggetti, che subito dopo scappano via, seguiti dalle donne del gruppo, che sbraitano contro il commerciante colpito, prima di dileguarsi anch'esse. Diversi coloro che hanno assistito alla scena. Non solo, dunque, il tentato furto, ma anche la violenza e gli insulti per il commerciante di Otranto, rimasto per qualche istante, senza respiro, e che, comunque sia, alla fine, ha ritenuto di non presentare alcuna denuncia.

Ma gli episodi controversi, registrati nel centro storico ieri sera, sono numerosi, tanto che ogni titolare di negozio potrebbe raccontare un episodio. Alcuni spiegano che per tutta la stagione, si stiano vedendo sparsi qua e là, operatori di associazioni non ben definite, che raccolgono fondi per cause ancora meno chiare.

Singolare, ad esempio, l'esperienza di un gruppo piuttosto presente in questi mesi ad Otranto, che raccoglie fondi per una causa tutta da verificare: in genere, secondo le informazioni istituzionali raccolte, a queste realtà basta mandare un fax al comune di competenza, per avvertire della propria presenza, per ottenere la possibilità di esercitare. Il guaio, stando ai racconti dei commercianti, è che poi nessuno controlla la veridicità della raccolta fondi per beneficenza o se piuttosto si tratti di una speculazione per secondi fini.

Ma al di là dei dubbi, quello che spiazza è l'atteggiamento riscontrato: nel "perfetto spirito" della solidarietà per una giusta causa, a chi chiedeva ragione dell'attività, i "volontari" hanno risposto in più di un'occasione con aggressioni verbali violente, inveendo bruscamente contro chi non lasciava un'offerta e, in qualche caso, buttandola in rissa.

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