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Cronaca

Tentata estorsione per la palestra, quattro anni per De Matteis

Il gup Alcide Maritati ha condannato a quattro anni di reclusione, a seguito di giudizio con rito abbreviato, Roberto Mirko De Matteis, 35 anni, arrestato lo scorso 29 dicembre con l'accusa di tentata estorsione in concorso

 

LECCE – Il gup Alcide Maritati ha condannato a quattro anni di reclusione, a seguito di giudizio con rito abbreviato, Roberto Mirko De Matteis, 35 anni, arrestato lo scorso 29 dicembre con l'accusa di tentata estorsione in concorso aggravata dalle modalità mafiose. Il pubblico ministero d’udienza, Guglielmo Cataldi, aveva chiesto una condanna a sei anni. Si sta celebrando dinanzi ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale del capoluogo salentino, invece, il processo ai fratelli Andrea (31anni) e Rossano Marchello (41), entrambi ancora detenuti.

Nel corso dell’udienza si è costituita come unica parte civile l’associazione “Antiracket Lecce”, rappresentata dall’avvocato Giulio Insalata. Il gup, accogliendo la tesi del legale, ha condannato l’imputato a risarcire l’associazione (il danno sarà stabilito in sede civile) e a versare una provvisionale di 5mila euro. De Matteis è difeso dall’avvocato Pantaleo Cannoletta.

 Al centro dell'inchiesta giudiziaria il tentativo dei tre di subentrare a ogni costo nella gestione di un importante centro sportivo all'interno del noto complesso residenziale “I giardini di Athena”. Un centro per cui un altro imprenditore locale aveva, a suo dire, già raggiunto un accordo di massima con l'amministratore della società proprietaria della struttura ricettiva, versando la relativa caparra. Secondo quanto denunciato dall'imprenditore ai carabinieri del nucleo investigativo di Lecce, De Matteis lo avrebbe più volte minacciato e intimidito al fine di costringerlo a recedere dai suoi propositi commerciali. Diversa la tesi degli imputati, che hanno ammesso dinanzi al gip il loro interesse per il centro sportivo, ma hanno negato di aver mai minacciato, intimidito o fatto pressioni di alcun genere nei confronti della presunta vittima.

DE MATTEIS MIRKO ROBERTO-2Un interesse lecito dunque, gestito secondo le regole delle leggi di mercato. Andrea e Rossano Marchello, infatti, entrambi imprenditori (il primo amministratore della Global service con interessi nell'ambito della gestione d’impianti sportivi e il secondo amministratore della sport Security, società di gestione dei servizi alle società sportive, in particolare per l'Unione sportiva Lecce), puntavano alla futura gestione della palestra per espandere i loro interessi commerciali.

Diversa la versione del denunciante, che ai militari dell'Arma ha raccontato di come De Matteis, con atteggiamento "sprezzante ed intimidatorio", forte dei suoi legami parentali con noti esponenti della criminalità organizzata locale (si tratta del padre e dello zio, Bruno e Reno De Matteis, nomi storici della frangia leccese della Sacra corona unita e già condannati) lo avesse più volte minacciato di morte. In un'occasione avrebbe detto, in dialetto, la seguente frase: "Se te pigghi sta palestra nu te fazzu fatiare nè quai nè ddhrai", riferendosi con tale affermazione al fatto che, se avesse perseverato nella sua intenzione di assumere la gestione della suddetta attività, non avrebbe più lavorato né a Lecce né a Merine.

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