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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Nardò

Ladri nel campo fotovoltaico, ma abbandonano 50 bobine di rame

L'intervento di polizia e vigilanza ha permesso di evitare un colpo da circa 10mila euro nelle campagne di Nardò

NARDò – Hanno lavorato solerti fin quando non sono arrivati gli agenti di polizia del commissariato di Nardò. La segnalazione di qualche anomalia è arrivata dalla centrale operativa della vigilanza Cosmopol. E si è scoperto in due riprese, prima nell’immediatezza del fatto, poi questa mattina, durante un secondo controllo alla luce del giorno, come una banda di malviventi fosse riuscita ad accumulare ben cinquanta bobine di cavo in rame, ciascuna di una sessantina di metri. Un “bottino di guerra” davvero non indifferente, che però non ha preso il largo. I ladri non hanno fatto a tempo a terminare l’opera. E sono fuggiti a mani vuote.

Dovevano essere parecchi, questa notte, in azione. Per certi “lavori” si sono verificati casi in cui si è dimostrata, in seguito a indagini, la presenza fino a una dozzina di soggetti, ognuno con un compito diverso. La segnalazione è giunta intorno all’una e 20 di notte, proveniente da un campo fotovoltaico di località Scrasceta, nelle campagne di Nardò. Il luogo prende il nome da una nota masseria della zona, di particolare pregio storico e architettonico.

Giunti sul posto, gli agenti e i vigilanti hanno trovato una parte della recinzione tagliata. Ma non erano i pannelli fotovoltaici, come quasi sempre avviene, nel mirino della banda. Piuttosto, un’altra preziosa forma di refurtiva: il rame. Si è stimato che in tutto avrebbero provocato un danno attorno ai 10mila euro.  

Le prime dodici bobine sono state trovata accatastate sul posto. Le altre trentotto sono state scoperte nella tarda mattinata, intorno alle 13. Erano nascoste in un altro punto dell’ampia campagna. Il sopralluogo è stato effettuato, in questo caso, con il proprietario del parco fotovoltaico.

E’ chiaro, dunque, quanto avvenuto: i ladri stavano accumulando le bobine per poi caricarle su qualche mezzo - magari in un secondo momento -, quando sono arrivati polizia e vigilanza. Ma è probabile che avessero qualcuno appostato come “palo” che ha avvisato i complici di fuggire immediatamente. Non sono stati trovati, infatti, veicoli di alcun tipo nelle vicinanze. E ora sono in atto le indagini. Indicazioni potrebbero arrivare dal sistema a circuito chiuso delle videocamere.

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