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Cronaca

Tentato omicidio di Parato, Vantaggiato ribadisce responsabilità e movente

Questa mattina s'è svolto l'interrogatorio in carcere per l'attentatore della "Morvillo Falcone", accusato anche di un altro episodio, risalente al 2008, in cui cercò di uccidere con una bomba l'uomo di Torre che l'avrebbe frodato

 

LECCE – S’è svolto questa mattina nel carcere di Lecce l’interrogatorio di Giovanni Vantaggiato, imprenditore 68enne di Copertino, già reo confesso dell’attentato alla scuola “Morvillo Falcone” di Brindisi e accusato ora anche di un episodio più datato nel tempo, il tentativo di omicidio ai danni di Cosimo Parato.

Quest’ultimo è un imprenditore agricolo di Torre Santa Susanna, che il 25 febbraio del 2008 rimase gravemente ferito a causa dell’esplosione di un ordigno collocato all’interno del cestello della sua bicicletta, che stava per inforcare nel cortile della sua abitazione. Vantaggiato premette sul pulsante del telecomando che azionava a distanza la bomba da lui fabbricata, facendola esplodere. Parato, ritenuto da Vantaggiato un truffatore, poiché non avrebbe pagato una serie di forniture di gasolio, riuscì in parte a riprendersi solo dopo diversi mesi di coma.     

Il 68enne, che si trova in isolamento nel braccio femminile del penitenziario di Borgo San Nicola fin dal 6 giugno scorso (le imputazioni: strage aggravata dalla finalità terroristica – con la contestazione dell’aggravante che ha retto anche al ricorso al riesame -, costruzione e possesso di congegno micidiale) è stato ascoltato dal gip del tribunale di Brindisi, Paola Liaci, e dal pubblico ministero Milto De Nozza.

Assistito dall’avvocato Franco Orlando, che lo segue già per il caso che vede al centro la morte della studentessa 16enne di Mesagne, Melissa Bassi, e il ferimento di cinque sue compagne, avvenuta la mattina del 19 maggio scorso, Vantaggiato ha ribadito quanto aveva già dichiarato in passato anche davanti ai pubblici ministeri della Dda di Lecce (il 18 giugno, presenti Cataldo Motta e Guglielmo Cataldi), motivando i due attentati: alla base di tutto, vi sarebbe stato un desidero di rivalsa verso l’imprenditore e, nell’episodio più recente, quello ai danni della scuola, una “lezione” da impartire ai giudici, per una condanna, quella dell’imprenditore agricolo torrese, ritenuta forse troppo tenute.

vantaggiato-2-11Tutto come da confessioni già espresse, tanto che il 5 luglio, per l’episodio di Parato, gli è stato comunicato il secondo ordine di carcerazione con le accuse di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione, possesso ed esplosione di congegno micidiale. Il gip Paola Liaci, nel suo provvedimento di custodia cautelare, aveva scritto che Vantaggiato, “se libero, potrebbe commettere altri delitti della stessa specie", a causa della “assoluta gravità del fatto, la sproporzione tra il movente e il proposito criminoso, la diabolica perseveranza manifestata nel portare a termine il progetto criminale, se si considera che aveva tentato di uccidere Parato due settimane prima e non aveva potuto portare a termine il piano per il cattivo funzionamento del sistema di attivazione dell'ordigno”.

Parato-3Vantaggiato è socio con la moglie, Giuseppina Marchello (che è anche legale rappresentante) ed una figlia di una ditta copertinese che si occupa di forniture di gasolio e davanti al giudice ha lasciato intendere che il suo comportamento si è inasprito per il mancato guadagno di 342mila euro, soldi, a suo dire, mai versati perché gli assegni di Parato sarebbero stati scoperti. L’imprenditore copertinese ha sostanzialmente ripetuto quanto già detto in passato, anche sulle modalità d’azione, senza ritrattare nulla, ed ha spiegato che a suo dire esisterebbe una sorta di "organizzazione dedita alle truffe", come riportato dall'Ansa.

Fu sua moglie a sporgere denuncia, proprio in qualità di amministratrice dell’azienda di famiglia, e il 19 aprile scorso, Parato è stato condannato dai giudici dal tribunale di Brindisi a due anni e due mesi, in primo grado.

Su questa sentenza, il legale del torrese sta presentando ricorso. Nel corso dello stesso procedimento, è stato assolto un maresciallo dei carabinieri, Sebastiano Fiorita, che all'epoca dei fatti era in servizio proprio presso la stazione dell’Arma di Torre Santa Susanna e che, a detta di Vantaggiatio, più volte avrebbe accompagnato Parato a Copertino per ritirare le forniture di carburante. L’avvocato Orlando ha annunciato che non presenterà ricorso. 

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