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Cronaca

Tentato rapimento, solo un ragazzino riconosce uno dei tre indagati

Si è svolto oggi, dinanzi al gip del Tribunale di Lecce, Antonia Martalò, l'incidente probatorio relativo ai tre cittadini bengalesi arrestati in estate. Avrebbero cercato di rapire due ragazzini a San Foca, marina di Melendugno

 

LECCE – Si è svolto oggi, dinanzi al gip del Tribunale di Lecce, Antonia Martalò, l’incidente probatorio relativo ai tre cittadini bengalesi, M.S.M., 36 anni, H.M.H, 34enne, e M.N.A., 30 anni, accusati del tentato sequestro di persona di due ragazzini originari della provincia leccese. I tre cittadini stranieri sono stati arrestati nel tardo pomeriggio del 21 luglio, dai carabinieri della stazione di Melendugno. Una vicenda a dir poco inquietante, quella che i militari dell'Arma hanno ricostruito in poche ore grazie alle testimonianze dirette dei minori, accompagnati in caserma dai loro genitori. Oggi, però solo una delle due presunte vittime ha riconosciuto uno dei rapitori. L’altro, invece, non ha riconosciuto nessuno. In precedenza i due bimbi avevano riconosciuto, attraverso delle foto, i loro aggressori.

I tre, due residenti nel capoluogo partenopeo ed uno senza fissa dimora, avrebbero organizzato una vera e propria trasferta nelle marine di Melendugno, a San Foca, con l'obiettivo di sottrarre uno o più minori all'affetto dei propri cari, per poi svanire nel nulla. Le indagini proseguono per far emergere nuovi particolari.

Il primo episodio risalirebbe allo scorso 19 luglio, quando un bambino, di appena 12 anni, è stato avvicinato da tre uomini a bordo di un furgone, un Fiat Scudo di colore grigio. Questi l'hanno avvicinato con modi gentili, proponendogli un passaggio sino a casa. Il piccolo, impaurito, ha rifiutato l'invito ma, senza perdersi d'animo e con grande coraggio, prima di dirigersi verso casa, ha diligentemente annotato sul proprio telefono cellulare il modello ed il numero di targa del furgone, che ha poi mostrato al proprio genitore. Il secondo episodio risale al giorno successivo. 

Stavolta l'obiettivo era una bambina di 11 anni, avvicinata con le stesse modalità: i tre avrebbero insistito anche di più, provando a fermare la bici della ragazzina e, dopo la sua rapida fuga, seguendola sin sotto casa, per poi dileguarsi.

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