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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Porto Cesareo

“Ti faccio a pezzi e poi ti getto in un pozzo”, imputato l’ex fidanzato

Si è aperta oggi l’udienza preliminare nei riguardi un 31enne di Porto Cesareo accusato di aver aggredito verbalmente e fisicamente la donna con la quale aveva avuto una relazione. In un’occasione le avrebbe provocato la rottura di due denti e la frattura di un dito

PORTO CESAREO - “Ti faccio a pezzi e poi ti getto in un pozzo”: è questa una delle tante minacce di morte che un 31enne di Porto Cesareo avrebbe rivolto alla donna che lo aveva lasciato. Dopo la fine della relazione, nel dicembre del 2019, oltre alle intimidazioni, le offese di essere una poco di buono e di avere relazioni con più uomini, la malcapitata avrebbe subito anche aggressioni fisiche che in una circostanza le costarono la rottura di due denti e la frattura di un dito.

Sono diversi gli episodi finiti al vaglio della magistratura nel procedimento penale che oggi è giunto all’udienza preliminare, aggiornata dalla giudice Cinzia Vergine al prossimo 1° marzo, tempo utile alla difesa (rappresentata dall’avvocato Riccardo Giannuzzi) per valutare l’opportunità di richiedere un rito alternativo (abbreviato o patteggiamento). Accolta intanto la costituzione di parte civile della donna, assistita dall'avvocato Elvira Durante.

Stando all’accusa, una delle vessazioni più gravi si sarebbe verificata il 7 febbraio dello scorso anno, quando l’uomo dopo essersi introdotto in casa della ex, l’avrebbe raggiunta in bagno e mentre questa tentava di chiamare il 112, le avrebbe schiacciato con la scarpa il dito medio e l’avrebbe picchiata provocandole lesioni ai denti. La vittima fu costretta a ricorrere alle cure mediche e la prognosi dei sanitari fu di trenta giorni. Poco più di un mese dopo, il 13 marzo, mentre era per strada, l’avrebbe insultata, minacciata di morte nel caso in cui si fosse rifatta una vita con un altro, e alle risposte a tono di lei, sarebbe passato dalle parole ai fatti: l’avrebbe presa a schiaffi e l’avrebbe spinta facendola cadere a terra. Tre giorni dopo, non contento, si sarebbe introdotto senza permesso in casa della ex, per poi darsi alla fuga dal terrazzo, dopo che questa allertò i carabinieri. A fine aprile, invece, sarebbe riuscito nel suo intento: dopo aver sfondato la porta di ingresso, avrebbe dichiarato che avrebbe ucciso il figlio di lei.

Ma non finisce qui. Il 4 maggio, si sarebbe presentato con la scusa di vedere il cane, e avrebbe iniziato a scuotere il cancello; quando vide lei afferrare un tubo per difendersi, sostiene sempre l’accusa, l’avrebbe minacciata di morte qualora avesse allertato ancora una volta le forze dell’ordine, per poi lanciarle addosso un secchio della spazzatura, colpendola a un braccio. In un’altra occasione, infine, avrebbe scagliato una bottiglia di birra contro la sua auto, mentre era al volante, danneggiando il lunotto posteriore del mezzo.

Sono dunque stalking, violazione di domicilio, lesioni, danneggiamento, i reati per i quali ora il 31enne rischia il processo.

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