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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Toro scappa da un mattatoio e fa irruzione nella sede di Telerama

L'animale inferocito ha seminato il panico lungo la zona industriale, poi s'è rintanato dentro gli stabilimenti della tv locale. La polizia è stata costretta ad abbatterlo con più colpi di pistola

LECCE – Il direttore, Giuseppe Vernaleone, aveva da poco chiesto ai redattori se vi fossero eventi interessanti. All’improvviso, la notizia gli è piombata in casa di prepotenza, con una furia devastante, in formato toro di quasi 8 quintali. Era scappato da un vicino mattatoio privato.

La squadra mobile e le volanti di polizia avevano già iniziato a inseguirlo, con un veterinario e il personale della struttura. Nella sede di Telerama, che dista solo 200 metri, ancora non lo sapevano, ma quel toro, inferocito, aveva appena seminato il panico lungo l’asse di spina della zona industriale, inseguendo anche un camion. La rincorsa a rotta di collo è terminata nel giardino dello stabilimento dove vi sono studi e centro produzione, nella zona verde dell’area industriale, nei pressi del consorzio Asi. Per cercare di addormentare a distanza, con tecniche appropriate, l’animale, è stato richiesto l’intervento di personale specializzato del servizio veterinario della Asl di Lecce. Ma quest'ultimo ha potuto fare ben poco, essendo sprovvisto di strumentazione idonea.

Purtroppo, non c’è stata scelta. Gli inseguitori hanno dovuto abbatterlo per non correre il rischio che il toro mietesse vittime. Sul momento non erano a disposizione altri mezzi per bloccarlo e qualsiasi carica avrebbe potuto portare a un ferimento grave se non prorpio alla morte di qualcuno. La sua ricerca della libertà è così terminata sotto il fuoco delle pistole degli agenti Colpi precisi, indirizzati alla testa. Ma che non l’hanno steso subito. Dopo i primi sei, il toro s’è rialzato e ha continuato a camminare. Ce ne sono voluti altri due.

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Gli studi hanno due cancelli d’accesso, anche se compongono un unico plesso. Uno è per la televisione, l’altro per le emittenti radio. E’ da quest’ultimo varco che l’animale s’è infilato nel recinto, iniziando a girare per il piccolo giardino e con il rischio che piombasse all'interno. Dentro, peraltro, giornalisti e operatori non si erano accorti ancora di nulla.

All’improvviso, hanno sentito suonare con insistenza alla porta. Una giornalista ha risposto e ha stentato a credere quando ha visto agenti di polizia. La domanda, secca, a bruciapelo, all’inizio deve essere parsa persino incomprensibile. “C’è una scala per salire? Ci serve per il toro”.

Toro? Quale toro? In breve è stata illustrata la situazione di estremo pericolo. Dentro gli studi di Telerama hanno così appreso che l’animale vagava nel loro giardino dopo essere fuggito da un mattatoio vicino. “Abbiamo bisogno di un accesso, anche una finestra che si affacci sul giardino”, hanno spiegato gli agenti. I dipendenti degli studi li hanno fatti entrare, poi si sono barricati in redazione. Da lì, hanno udito i colpi d’arma da fuoco. Prima sei, in rapida successione. Il possente animale, dal manto bianco, non è però crollato. Dopo un attimo di stordimento, s’è rialzato. E allora altri due spari. Poi, il silenzio.

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In trent’anni d’attività, da quel mattatoio non era mai fuggito alcun animale. I bovini hanno un percorso obbligato, su camminamenti chiusi con tubi d’acciaio. Ma il toro di oggi, all’improvviso, s’è imbizzarrito ed ha divelto tutto, riuscendo poi a scappare dal macello sfruttando un cancello solitamente chiuso, ma che in questi giorni è rimasto leggermente aperto per via di alcuni lavori in corso.

Da lì, poi, ha percorso libero un tratto di zona industriale fra lo sgomento degli automobilisti in transito, andando a infilarsi proprio negli studi televisivi. Non cercava di certo la morte in diretta, ma uno strano destino ha voluto che fra le centinaia di stabilimenti d’ogni genere, andasse a finire proprio nel giardino di una redazione giornalistica.

Nessun dipendente dell’emittente salentina ha riportato ferite, ma i momenti vissuti sono stati sconcertanti, così come evidente anche la mestizia dei più per la triste fine dell’animale.

Per quanto particolare, l'incidente di oggi non è certo il primo analogo. Basti pensare che circa un mese addietro, per la precisione il 26 aprile, si è verificata una vicenda molto simile a Taurisano, con un grosso bovino in fuga da un macello e scovato a vagare all’alba nelle vie del paese, nei pressi del commissariato di polizia. Anche in quel caso, non c’è stata alternativa all’abbattimento.

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