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Cronaca

Torre Chianca e i problemi mai risolti. Comitato sul piede di guerra

Sarebbero quasi mille gli iscritti al comitato spontaneo delle marine di Torre Chianca e Spiaggiabella, i quali, attraverso il loro portavove Errico Grasso, puntano il dito contro le mancate promesse elettorali degli attuali amministratori

TORRE CHIANCA (Lecce) – Sarebbero quasi mille gli iscritti al comitato spontaneo delle marine di Torre Chianca e Spiaggiabella, 975 per la precisione, i quali, attraverso il loro portavove Errico Grasso, puntano il dito contro le mancate promesse elettorali, a loro dire, dell’assessore all’Ambiente del Comune di Lecce Andrea Guido. L’amministratore - stando a quanto riportato in una nota del comitato - avrebbe dichiarato di impegnarsi per risolvere problemi storici della marina leccese, canali di scolo che si otturano, strade che si allagano, rifiuti e così via. Tutta una serie di vecchie tematiche mai risolte, così come l’abusivismo edilizio che ha ridotto negli anni la marina adriatica ad un agglomerato di cemento condonato.

“Ci rendiamo conto che non è sua la colpa di questo immobilismo - ammette il portavove Grasso - ma non possiamo che riportare i fatti e continuare a interagire con lui per quanto riguarda la pericolosa questione ambientale. Ci chiediamo altresì – aggiunge -  a cosa servono gli assessori se non sono in grado di imporre le attività per scongiurare i gravi e pericolosi disaggi frutto dell'inerzia di qualcuno? La marina rimane nello stato in cui versava, anzi peggiora di giorno in giorno. Negli ultimi giorni la Lupiae Servizi ha provveduto a ‘tamponare’ le voragini di una delle strade della marina di Torre Chianca, ma visti gli esigui mezzi a loro disposizione hanno letteralmente "tamponato" le buche, che con il passaggio delle auto e le prime piogge si sono riaperte, tornando come prima se non peggio”. 

Sfilettata anche per Gaetano Messuti, assessore ai Lavori pubblici, che “da mesi promette degli adeguamenti idonei, ma nulla di fatto. Ogni tanto – si legge sempre nella nota diramata dal comitato - appare per poi scomparire nel nulla. Qualche giorno fa ci ha convocato - continua Grasso - insieme ad altre associazioni e quindi ha chiesto quali strade delle marine non fossero ancora raggiunte dalle tubazioni dell'Acquadotto pugliese, siamo rimasti esterrefatti”. 

Grasso conclude con un invito rivolto all’essessore Guido: “Invitiamo l'assessore a denunciare alla magistratura il Consorzio Ugento e Li foggi e tutti gli attori responsabili di quanto non è stato fatto per la messa in sicurezza delle marina”.

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