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Cronaca Litorale

Bambina di 7 anni va a fondo in piscina, si lancia e la salva dall'annegamento

Tragedia sfiorata in una villetta di Torre Chianca. È stato un 48enne a riportarla a galla, tuffandosi. Poi, il lungo intervento del 118

LECCE – A volte sono i secondi, nella vita, a fare la differenza. Attimi che cambiano il corso della storia, che segnano il destino. E nel destino di una bambina di 7 anni, di origine filippina, questo pomeriggio c’erano le braccia forti e sicure di Vincenzo Russo.

Leccese, 48enne, referente delle pulizie per la Regione Puglia, Russo era nelle vicinanze di una piscina, questo pomeriggio, quando ha visto la bimba andare a fondo. Tre bracciate, poi giù, nella vasca. Forse nemmeno tutti i presenti hanno focalizzato subito l’attenzione sul dramma che rischiava di consumarsi, per quanto rapido è stato l’affondamento.

Non Russo, che ha avuto un sussulto. Ha gettato per aria la sigaretta che stava fumando e si è lanciato, tutto vestito, per riportare la piccola a galla. Ed è stato in quel momento, quando si è propagato nell’aria il suono dell’impatto dell’uomo con la superficie dell’acqua, che gli occhi di tutti si sono voltati e i fiati sono rimasti trattenuti nelle gole.

La tragedia si è sfiorata questo pomeriggio in una villetta di Torre Chianca, marina di Lecce. Si stava celebrando un compleanno e c’erano alcuni bambini e diversi genitori. Previsto un bagno in piscina prima di una merenda. Il 48enne si stava rilassando, assaporando verso le 17,30 gli ultimi scampoli di sole su una sedia a sdraio, quando, con la coda dell’occhio, ha notato la bambina andare a fondo dopo pochi istanti. Sono attimi in cui non bisogna riflettere, ma agire. L’uomo, così, si è lanciato nella piscina e ha ripreso la bimba, che però aveva perso conoscenza per la tanta acqua bevuta, peraltro - ovviamente - ricca di cloro.

Adagiata, dopo il rischio di annegamento, è stato chiamato subito il 118. Sul posto si sono fiondati da Lecce con due mezzi, un’ambulanza e l’automedica. E gli operatori hanno avuto il loro bel da fare. Oltre un’ora è durato l’intervento, fin quando la bimba non è riuscita a rimettere tutta l’acqua e a riprendersi del tutto. 

Gli stessi operatori hanno avuto parole di apprezzamento per la tempestività di quel salvifico tuffo. In certe situazioni, appunto, pochi istanti possono fare la differenza. Ed è stato così, in questo caso. Ripresasi, la bambina ha potuto riabbracciare i suoi genitori. E Russo, ancora tremante per quanto avvenuto, non ci ha rimesso nemmeno il cellulare. Era in tasca, nonostante il bagno fuoriprogramma, ma non ne ha risentito del tutto. Piccola battuta finale, per stemperare la tensione, tirando un sospiro di sollievo.

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