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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Ugento

Due terreni adibiti a parcheggi, ma non autorizzati: scattano sequestri

I controlli svolti dalla guardia di finanza nell'agro di Sannicola e a Torre Mozza, marina di Ugento. Erano nei pressi di attività commerciali. Scoperti in un caso anche tre lavoratori in nero

LECCE - Nei giorni scorsi i finanzieri del Comando provinciale di Lecce hanno sequestrato, nei territori comunali di Sannicola e Ugento, due ampie aree che sarebbero state adibite abusivamente a parcheggio. Le aree sarebbero state a servizio di altrettante attività commerciali, in assenza di autorizzazioni e violando i vincoli paesaggistici e idrogeologici.

Il caso più recente risale al 7 agosto scorso, quando i finanzieri del Gruppo di Gallipoli hanno sequestrato un terreno di circa 15mila metri quadri, in agro di Sannicola, destinato a parcheggio di autoveicoli, nei pressi di una rinomata attività di intrattenimento. Mancavano le autorizzazioni di legge e si tratta di un’area paesaggisticamente vincolata e perimetrata come sito di interesse comunitario e di protezione speciale, per la conservazione degli habitat e della specie animali e vegetali (cosiddetta “Rete Natura 2000”).

Inoltre, nell’area, che era stata dotata di illuminazione e di recinzione, i finanzieri hanno individuato oltre 450 autovetture, per il cui parcheggio, al momento dell’intervento, non sono risultati essere stati emessi i connessi scontrini fiscali, circostanza che sarà oggetto di opportuni approfondimenti fiscali. Nel corso dell’attività ispettiva, svolta in materia di sommerso da lavoro, è stata anche riscontrata la presenza di due lavoratori in nero. Per tre soggetti sono state spiccate notizie di reato, ai sensi del testo unico dell’edilizia, del codice dei beni culturali e paesaggistici e del codice penale, tutto ora al vaglio dell’autorità giudiziaria.

Sigilli su due aree nel Salento

Sempre in tema di reati ambientali, il 28 luglio scorso, i finanzieri della Tenenza di Casarano, a Torre Mozza, marina di Ugento, hanno individuato e sottoposto a sequestro preventivo, un’ulteriore area privata adibita a parcheggio abusivo. Sembra che fosse a uso esclusivo per i clienti di un lido balneare.

Il parcheggio, esteso per oltre 1.400 metri quadrati, è stato ricavato dallo spianamento di una duna, dopo rimozione della sabbia e collocazione di materiale inerte, artatamente livellato; il tutto in una zona di pubblico interesse per la presenza di numerosi vincoli paesaggistici e ambientali, tutelata come Parco naturale regionale.

Dopo gli accertamenti eseguiti presso gli uffici territoriali, le condotte del titolare del lido sono state rimesse alla valutazione della Procura della Repubblica di Lecce, con l’ipotesi di reato di distruzione o deturpamento di bellezze naturali, nonché per opere eseguite in assenza di autorizzazioni o in difformità di essa, in violazione delle disposizioni del testo unico dei Beni culturali e del paesaggio ed in materia di edilizia. Nel caso di Torre Mozza, il giudice per le indagini preliminari ha già emesso un’ordinanza di convalida di sequestro preventivo di urgenza e contestuale decreto di sequestro preventivo, eseguito il 4 agosto.

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