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Cronaca Salve

Sradicano il bancomat mobile con 82mila euro, ma il Gps inchioda la banda

Prelevato di notte a Torre Pali, l'apparecchio è stato rintracciato qualche ora dopo a Grottaglie. Uno fermato, altri tre in fuga, ma riconosciuti e denunciati

TORRE PALI – Assalto notturno al bancomat temporaneo, ma su quella che si presume essere la banda, si sono posati gli occhi dei carabinieri. E’ stato individuato in provincia di Taranto, infatti, quello che potrebbe essere il covo dov’è stato trascinato un totem allestito a Torre Pali, marina di Salve, che funge da sportello per il ritiro di moneta in contanti. E al momento ci sono un fermo per indiziato di delitto (un 30enne serbo) e tre altri denunciati in stato d’irreperibilità, dato che fuggiti all’arrivo dei militari.   

Ma è bene andare con ordine. Tutto è avvenuto nella notte, quando alcuni malviventi sono arrivati nella marina di Salve, puntando dritti a un forziere mobile, di quelli impiegati soprattutto d’estate nelle località di vacanza; fanno gola ai malviventi perché sono molto più facili da sradicare, rispetto ai comuni bancomat e postamat incassati nei muri degli uffici di riferimento. Niente pericolose “marmotte” esplosive, niente escavatori ingombranti: è sufficiente qualche attrezzo per togliere i bulloni con cui sono piantati per terra. L’estate scorsa, ad agosto, a Lido Marini agirono proprio così. E la notte scorsa, nella vicina Torre Pali, il copione si è ripetuto. Se tutto fosse filato liscio, i ladri avrebbero “incassato” la bellezza di 82mila euro. Tanto era custodito all’interno.  

Ad agire almeno in tre

BANCOMAT 1-2-5Ad agire, secondo le prime testimonianze, sarebbero stati non meno di tre soggetti (e forse quattro, a questo punto), con i volti coperti che, in pochi minuti, attorno alle 4 di notte, hanno svitato i bulloni che tenevano ancorato al suolo il bancomat della Euronet Worldwide, portandolo via con una Golf Volkswagen grigia. Il bancomat si trovava nel tratto iniziale di corso Cristoforo Colombo, nei pressi del lungomare, e qui sono intervenuti i carabinieri delle stazioni di Salve e Presicce per un primo sopralluogo. Nessuna videocamera nelle vicinanze, tuttavia utile s’è rilevato l’impianto Gps installato nell’apparecchio.

I ladri non dovevano saperlo, perché, tramite geolocalizzazione, il bancomat è stato rintracciato in una zona di campagna alla periferia di Grottaglie, ai margini della strada provinciale 74. E sono stati subito informati i carabinieri della compagnia di Martina Franca, competenti per quel territorio, per gli accertamenti. Il bancomat è stato così recuperato, peraltro ancora integro: i ladri non hanno avuto il tempo materiale di aprirlo.

Gli sviluppi nei pressi di Grottaglie

Gli sviluppi non sono mancati. Una volta attivati, i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Martina Franca, supportati da militari della stazione di Grottaglie, sono riusciti a bloccare il summenzionato serbo 30enne e denunciato due grottagliesi e un serbo, per ricettazione in concorso, in quanto ritenuti coinvolti, a vario titolo, con il furto del dispositivo di erogazione automatico di contanti. Chiaramente, l’accusa di ricettazione è stata formulata, mancando al momento la prova provata che tutti i soggetti siano stati materialmente coinvolti nel furto. Ma, ovviamente, da questo punto di vista, l’indagine è ancora in corso.

Ad accompagnare nella ricognizione i carabinieri dipendenti dalla compagnia martinese, sono stati anche i miliari dello squadrone eliportato cacciatori “Puglia”. Tutti insieme, hanno cinturato l’area individuata tramite Gps, un capannone industriale adibito a sfasciacarrozze, nelle campagne di Grottaglie. E qui sono stati sopresi mentre tentavano di forzarne la corazza metallica con flessibili e fiamme ossidriche.

Uno bloccato, gli altri in fuga

Nel corso dell’irruzione, i militari hanno da subito bloccato A.G., 30enne serbo, mentre tre soggetti sono riusciti a svignarsela per le campagne. Fra questi, C.P., pregiudicato di Grottaglie, è stato riconosciuto a vista dai carabinieri di Grottaglie, mentre un altro soggetto, A.A., serbo, è stato identificato grazie ai documenti rivenuti in una delle tre autovetture parcheggiate nei pressi del capannone. E’ stato denunciato anche il conduttore dell’attività di sfascio, D.F.A., operaio pregiudicato di Grottaglie, in quanto la ricostruzione del quadro indiziario ha consentito agli investigatori di appurare anche il suo coinvolgimento.

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Oltre all’attrezzatura da scasso, sono state sequestrate tre autovetture (un Fiat Doblò, un’Audi A4 station wagon e la Volkswagen Golf notata al momento del furto a Torre Pali), tutte di dubbia provenienza, e l’intera area del rinvenimento. La ricerca dei fuggitivi è tuttora in corso, sia nei centri abitati, sia nelle campagne. Il dispositivo automatico di erogazione dei contati è stato restituito alla società proprietaria. Il 30enne è finito in carcere.

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