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Cronaca

Poligono di Torre Veneri, depositata in Procura l'informativa del Noe

Sono confluite in una corposa informativa le acquisizioni e le indagini compiute nelle scorse settimane dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico in merito ai presunti veleni e all’inquinamento nel poligono di Torre Veneri

LECCE – Sono confluite in una corposa informativa le acquisizioni e le indagini compiute nelle scorse settimane dai carabinieri del Noe in merito ai presunti veleni e all’inquinamento nel poligono di Torre Veneri. L’informativa è stata acquisita nell’ambito del fascicolo d’indagine (a carico di ignoti)di cui è titolare il sostituto procuratore Elsa Valeria Mignone, che indaga per gestione illecita di rifiuti. Nell’informativa sono confluite, come detto, le documentazioni acquisite, compresi i rilievi effettuati dall’Arpa Puglia.

Tra i documenti contenuti, anche una copia del rapporto stilato conclusiva dalla Commissione parlamentare sull'uranio impoverito, depositato lo scorso 9 gennaio che esclude l'utilizzo di proiettili e perforatori all'uranio impoverito ma certifica l'assenza di adeguate operazioni di bonifica, confermando quindi l'inquinamento dell'area. Le conclusioni dell'organismo parlamentare presieduto fino al mese scorso dal salentino Rosario Giorgio Costa si basano soprattutto su due verifiche effettuate dall'Arpa Puglia, nel 2007 e nel 2010. Secondo Falco Accame, alto ufficiale della Marina militare in pensione e presidente dell'associazione che tutela le vittime arruolate nelle forze armate e le loro famiglie in tempo di pace, l'ente regionale non può escludere, conducendo in superficie solo rilievi sulla radioattività, la presenza di uranio che si rileva con controlli chimici e sul particolato (nano particelle), anche a diversi metri di profondità.

Sono stati depositati anche i verbali relativi alle sommarie informazioni testimoniali degli ufficiali dell’esercito, sentiti nei giorni scorsi e quelli relativi agli esiti dei sopralluoghi nel deposito di stoccaggio dei residui balistici delle esercitazioni.

Numerose le denunce, pervenute da più fonti, sull'emergenza ambientale dovuta all'assenza di bonifica del terreno e dei fondali marini dalla presenza di munizionamenti fatti con metalli pesanti, compreso l'uranio impoverito. Ipotesi su cui sarà la magistratura a dover fare chiarezza.

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