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Cronaca Acquarica del Capo

Cocaina a fiumi, chiesti 20 anni per il presunto braccio destro Pizzolante

Pene severe invocate anche per altri 19 imputati che hanno scelto l'abbreviato. L'operazione "Skipper" si sviluppò sull'asse Brasile-Olanda, con destinazione finale il basso Salento

LECCE – Vent’anni è la pena più alta, richiesta dal sostituto procuratore Carmen Ruggiero. E riguarda Pierpaolo Pizzolante, il 31enne di Presicce-Acquarica ritenuto il braccio destro di Alduino Giannotta, 59enne del suo stesso paese, quest’ultimo per gli investigatori al vertice di un sodalizio dedito al traffico internazionale di cocaina, sull’asse Olanda-Brasile (nazione dove si era trasferito), con destinazione finale proprio il basso Salento. 

Al centro di tutto, veri e propri fiumi di cocaina, per un giro d’affari da capogiro, che sarebbero transitati in Italia (la Campania, tappa intermedia) usando una flotta di mezzi di trasporto modificati ad arte. Un sistema non certo nuovo, comunque, impiegato anche in altre circostanze e non solo nel Salento. Basti pensare alla recente operazione “Crypto” in Calabria, con alcuni leccesi a loro volta coinvolti.

Le richieste di condanna nell’ambito dell’operazione “Skipper”, condotta dalla Squadra mobile di Lecce con la Direzione investigativa antimafia, hanno riguardato coloro i quali, nell’ambito del presunto sodalizio, hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato, con richiesta accolta nella precedente udienza dal giudice Alcide Maritati. 

Pesanti pene, dunque, sono state invocate anche per gli altri presunti sodali: 7 anni e 6 mesi per Giuseppe Amato, 65enne di Scorrano; 12 anni per Giuseppe Ascione, 51enne di Napoli; 9 anni e 36mila euro di multa per Mario Attianese, 44enne di Casapesenna (Caserta); 10 anni per Silvestre Attianese, 44enne di Casapesenna (Caserta); 12 anni per Luigi Basilicata, 53enne di Napoli; 7 anni e 6 mesi per Antonio Cioffi, 70enne di Nardò; 9 anni e 6 mesi per Antonio Clemente, 38enne di San Donaci (Brindisi); 6 anni e 5 mesi per Francesco De Paola, 67enne di Presicce-Acquarica;  6 anni e 9 mesi Hicham Kabouri, 46enne residente a Ruffano; 9 anni per Corrado Lanzilli, 44enne di Napoli; 5 anni e 3 mesi per Roxhers Nebiu, 30enne residente a Taviano; 10 anni per Ciro Pizzo, 27enne di Napoli;  12 anni per Angelo Donato Rainò, 54enne di Taviano; 12 anni per Giovanni Rizzo, 53enne di Taviano; 4 anni per Andrea Rizzo, 30enne di Taviano; 6 anni per Gianluca Saiella, 54enne di Roma; 6 anni e 6 mesi per Altin Shehaj, 42enne di Melissano; 7 anni e 6 mesi per Errico Sinistro, 45enne di Lecce; 10 anni per Nicolò Urso, 23enne di Presicce. 

Le richieste di condanna riguardano il traffico di stupefacenti, ma va sottolineato che alcuni degli imputati (fra quelli che hanno scelto l’abbreviato si annoverano Pierpaolo Pizzolante, Andrea Rizzo, Giovanni Rizzo e Angelo Donato Rainò) rispondevano anche di tentato omicidio in relazione a tre presunti attentati falliti a discapito di un uomo. Stando alle indagini iniziali, infatti, Pizzolante lo avrebbe ordito poiché il soggetto ritenuto informatore delle forze dell’ordine (qui l’articolo sul caso specifico). Ma per questo capo d’imputazione è stata chiesta l’assoluzione di tutti gli imputati. Evidentemente, mancano elementi più che solidi, tanto che già i giudici del Riesame avevano provveduto all’annullamento.

Nel collegio difensivo degli imputati, fra gli altri, compaiono gli avvocati Stefano Stefanelli, Biagio Palamà, Ladislao Massari, Angelo Ninni, Pantaleo Cannoletta, Ivan Feola, Vincenzo Blandolino, Francesco Fasano, Simone Viva, Annachiara Brandolino, Alberto e Luigi Corvaglia, David Alemanno, Ezio Garzia.

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