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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Ugento

Traffico di sostanze stupefacenti a Ugento, chiesti quasi 120 anni di reclusione

La Procura ha presentato il conto ai 16 imputati nel processo discusso col rito abbreviato. La pena più alta, a 21 anni, è stata richiesta per Vincenzo Minicozzi, il 32enne del posto ritenuto a capo del gruppo

UGENTO - Un’associazione a delinquere che avrebbe fatto affari con il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti a Ugento, e nei paesi vicini, avendo disponibilità di armi, e utilizzando metodo mafioso, è quella raccontata oggi dalla sostituta procuratrice Carmen Ruggiero nel processo discusso col rito abbreviato dinanzi al giudice Sergio Tosi. Al termine della requisitoria, la pm ha invocato quasi 120  anni di reclusione per i 16 imputati e ha depositato una corposa memoria.

La pena più alta, a 21 anni, è stata richiesta per Vincenzo Minicozzi, 32enne ugentino, ritenuto a capo del gruppo. Quanto alle altre istanze: 14 anni per Emanuel Giuseppe Pierri, di 25 anni; sette anni e quattro mesi per Cosimo Luigi Catino, di 30; dieci anni per Matteo Congedi, di 37; otto anni e sei mesi, più 26mila euro di multa, per Daniele Deiana, di 30. Tutti di Ugento; otto anni per Luigi Petrachi, 46enne, e 12 anni e sei mesi per Radames Trianni, 30, di Torre San Giovanni; otto anni sia per Annalisa Molle che per Miriam Trianni, rispettivamente 29enne e 21enne di Ugento.

E ancora: due anni, sei mesi e venti giorni, più 14mila euro di multa, per Antonio Bleve, 45enne di Alliste, domiciliato a Ugento; cinque anni, tre mesi e 22mila euro di multa, per Diego Antonio Caputo, 26enne di Melissano; quattro anni e 20mila di multa per Salvatore Caputo, 44enne di Melissano; due anni per Alessio Forte, 29enne di Ugento; nove mesi, più 9mila euro di multa, per Marco Manco, 33enne di Ugento; sei anni e tre mesi di reclusione, più 35mila euro di multa, per Angelo Pizzi, 36enne di Ugento; due anni e 6.500 euro di multa per Anselmo Antonio Trianni, 51enne di Torre San Giovanni (marina di Ugento).

Tra gli imputati c’era anche un 65enne di Ugento che nel frattempo è deceduto.

La sentenza del giudice Sergio Tosi è attesa per il 25 ottobre, dopo che gli avvocati difensori avranno completato le arringhe e nella stessa giornata si discuterà (sempre in abbreviato) la posizione di Cristian Angelo Pierri, 22 anni, di Ugento, nei riguardi del quale (in sede di udienza preliminare) era stato disposto (su sollecitazione dell’avvocato difensore Mario Coppola) un accertamento sullo stato di salute. La perizia svolta dal medico Domenico Suma ha stabilito vi fosse un vizio parziale di mente all’epoca dei fatti.

Hanno invece già chiuso il loro conto con la giustizia, patteggiando le pene: Silvia Urso, 36enne di Ugento, e Michele Scarcella, il 65enne ugentino che rispondeva di lesioni aggravate dal metodo mafioso in merito a una violenta aggressione con calci, pugni e pistole, avvenuta il 13 aprile 2019 a Ugento. Quest’ultima vicenda è contestata anche al figlio di Scarcella, Katriel, 23enne di Ugento, sul quale pende il giudizio ordinario. Oltre a lui, fu disposto il rinvio a giudizio anche per altri due imputati: Salvatore De Gaetani, 38enne di Ugento, e Christian Ponzetta, 29enne di Melissano.

Nel procedimento risultavano indagati altri due uomini, la cui posizione fu stralciata: Pasquale Preite, 68enne ugentino, essendo latitante, e un 79enne di Ugento, deceduto.

Stando all’inchiesta, al vertice del sodalizio ci sarebbe stato Minicozzi, che avrebbe svolto le attività illecite grazie all’aiuto di Emanuel Giuseppe Pierri, ritenuto il suo uomo di fiducia. Questo avrebbe partecipato all'attività di approvvigionamento della sostanza stupefacente, organizzato quella di spaccio, riportando le direttive imposte dal capo ai partecipi, adottato le decisioni relative alla individuazione di nuovi pusher, ceduto lui stesso droga e svolto anche il ruolo di "esattore" per recuperare i crediti, anche impiegando metodi violenti e intimidatori e controllando la raccolta dei proventi delle vendite.

Tra i componenti del gruppo, inoltre, ci sarebbero stati: Radames Trianni, Miriam Trianni, Annalisa Molle, Cosimo Luigi Catino, Matteo Congedi, Cristian Angelo Pierri, Luigi Petrachi.

A tutti gli altri sono contestati, a vario titolo, episodi di spaccio, estorsioni, violenza privata, detenzione abusiva di armi.

A difendere gli imputati, gli avvocati: Veronica Merico, Paolo Cantelmo, Stefano Stefanelli, Biagio Palamà, Mario Coppola, Roberto D’Ippolito, Giuseppe Presicce, Alberto Ghezzi, Rocco Vincenti, Ezio Garzia, Marco Macagnino, Francesca Conte, Francesco Fasano, Stefano Prontera, Laura Petrachi, Marco Costantino.

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