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Cronaca

Traffico e spaccio di droga nel Tarantino con ramificazioni nel Leccese: 15 arresti

Tra gli indagati coinvolti nelle indagini dei carabinieri del Ros, e coordinate dalla Dda di Lecce, ci sono anche un 54enne di Taviano e un 53enne residente a Lecce. Quest’ultimo è finito in carcere

LECCE - Un colpo basso è stato inferto oggi a un’organizzazione criminale che avrebbe monopolizzato il mercato degli stupefacenti a San Giorgio Ionico nel Tarantino, sin dal 2015, avendo disponibilità di armi e munizioni, e che avrebbe usato anche fornitori attivi nelle province di Lecce e Brindisi.

Sono in tutto 15 gli indagati finiti in carcere su ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice Sergio Tosi che ha dunque accolto la richiesta avanzata dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce. La misura cautelare è stata rigettata solo per un altro uomo, già coinvolto in altre operazioni, nei riguardi del quale nelle 280 pagine del provvedimento è ipotizzato il reato di spaccio, ma in merito a un solo episodio avvenuto sette anni fa. Si tratta di Giovanni Rizzo, 54enne di Taviano, accusato di aver ceduto al gruppo un chilo di cocaina, in cambio di 10mila euro.

Secondo le indagini condotte dai carabinieri del Raggruppamento operativo speciale di Lecce, avviate in continuazione all’omonima operazione “Taros” eseguita nel marzo del 2021, a capo del gruppo ci sarebbero stati Marcello Lucchese, detto “Pupetta” o “Bruce Lee”, 48 anni, e Luigi Romano, detto “Manina”, 54, entrambi di San Giorgio Ionico, che si sarebbero avvalsi del supporto di: Antonio Bicchierri, detto “Tonino”, 57 anni, Giovanni Carella, 21 anni, Cristian Cervino, 39, Daniele De Marco, detto “Centrone” o “Popof”, 33, Alessandro Cuppone, 47, Daniele Antonio Pappadà, 44. Tutti del tarantino. E Teodosio Nigro, detto “Teo”, 53 anni, originario di Grottaglie (Taranto), ma residente a Lecce.

Quest’ultimo, in particolare, secondo l’accusa, in diverse occasioni, nel 2020, avrebbe acquistato da Luigi Romano, cocaina e marijuana per la successiva rivendita. In carcere è finito anche un poliziotto della Penitenziaria in servizio presso la casa circondariale di Taranto: Vincenzo Fonseca, 49 anni, ritenuto dagli inquirenti uno dei guardaspalle armati di Lucchese, avrebbe messo a disposizione dell’associazione il proprio ciclomotore, noto nel paese di essere in uso a un agente, per le consegne di sostanza stupefacente evitando così controlli, e avrebbe fornito anche informazioni sullo stato detentivo di numerosi individui e sulle imminenti fasi esecutive di ordinanze cautelari.

Completano la rosa degli arrestati: Cosimo D’Ambrogio, 58, Giuseppe Merletto, 51, Antonio Parisi, 65, Pier Antonio Scarciglia, 52, sempre del Tarantino, e Eugenio Romano, 30 anni, di Francavilla Fontana (Brindisi).

Oltre alle intercettazioni, fondamentali a delineare il contesto criminale e i rispettivi ruoli sono state le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, già legato alla cosca della ‘ndrangheta “Flavi-Trovato-Schettini” attiva in Lombardia.

Gli arresti sono stati eseguiti dai carabinieri del Ros, con il supporto dei colleghi dei comandi di Brindisi e Taranto, del 6° Elinucleo di Bari, del Nucleo carabinieri cinofili di Modugno e dello Squadrone Eliportato dei cacciatori Puglia.

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