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Cronaca

Tragedia alla periferia di Lecce, trovato il corpo senza vita di un clochard

La macabra scoperta in via Taranto. Giuseppe Fiorentino aveva 66 anni. Era stato lui a trovare due anni fa i cadaveri di altri due senzatetto

LECCE – E’ morto così come ha vissuto: tra miseria, degrado e abbandono. Ignorato da quella società che non ha mai voluto specchiarsi nei suoi occhi acquosi e cisposi, in quel volto segnato da una vita di stenti e privazioni. Quella di Giuseppe Fiorentino, 66enne clochard leccese, è una storia di ordinaria emarginazione. Lo hanno trovato senza vita in via Taranto, all’altezza del civico 213, in un casolare abbandonato. La terribile scoperta nella tarda mattinata di oggi, a vegliare su di lui c’era solo il suo cane, un amico inseparabile. Un riparo di fortuna a poca distanza, per un tragico e beffardo destino, dal rudere in cui trovò, nel gennaio del 2014, i corpi di altri due clochard: Veronica Piggini e Riccardo Martina, meglio conosciuto come “Dino”. I due coniugi fecero un volo di oltre cinque metri, forse a causa del cedimento del solaio, sprofondando in una cisterna.

Una morte quella del 66enne legata, con ogni probabilità, a cause naturali, anche se sarà l’inchiesta della Procura di Lecce, coordinata dal pubblico ministero Massimiliano Carducci, a fare luce sulla vicenda. Sul posto gli agenti della polizia di Stato, che hanno eseguito i rilievi e i primi accertamenti. Con loro, su disposizione del magistrato inquirente, anche il medico legale Ermenegildo Colosimo, che eseguirà l’autopsia per stabilire cause e modalità del decesso del 66enne. Quello di Giuseppe era un volto molto conosciuto in città. IMG_6212-2All'interno del casolare era racchiusa tutta la vita del 66enne: una brandina come letto, alcuni indumenti sudici, un tavolino e due sedie sgangherate, un fornelletto a gas, qualche misero alimento e una vecchia bici. 

Un’altra morte tragica che segue a quelle che ancora bruciano nella memoria dei leccesi. Nel settembre del 2014, oltre a Dino e Veronica, una sorte simile, e amara, toccò anche a Sergio De Vergori, un homeless di 64 anni. Il cadavere dell’uomo fu scoperto in via Nazario Sauro, all’angolo con via Salvatore Trinchese. Uno dei punti nevralgici del capoluogo salentino. Il 64enne aveva due ferite al capo, probabilmente provocate da diverse cadute. Appena qualche giorno prima, su corso Vittorio Emanuele, il corpo di una 59enne, Antonella Coluccia, fu invece trovato senza vita all’interno della sua abitazione. Era lì da almeno cinque giorni, e soltanto l’acre odore della morte attirò l’attenzione di vicini e passanti, che misero fine a quella coltre di indifferenza. Quando era ormai troppo tardi.

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