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Cronaca

Si scaglia con l'auto contro i ciclisti: positivo all'assunzione di oppiacei

Andrea Taurino è in carcere per l’omicidio di Franco Amati e il tentato omicidio di Ugo Romano. Lunedì è prevista l'autopsia sul corpo della vittima

LECCE – Tatuaggi, collana, moto sportiva e pose da duro. Così appare sul su profilo facebook Andrea Taurino, il 33enne accusato dell’omicidio del 70enne Franco Amati, e del tentato omicidio di Ugo Romano, 61 anni, entrambi di Lecce, avvenuti ieri pomeriggio in via Monticelli a Casalabate. Una vita, la sua, consacrata al dio dell’eroina, bruciata dalla dipendenza della droga. Un soggetto instabile, così lo descrive chi lo conosce, che negli ultimi mesi sembrava pagare il conto degli anni vissuti nella tossicodipendenza. Uno che "non ci sta con la testa". Alle spalle un paio di condanne, una recente per la detenzione di un fucile a canne mozze. Taurino, infatti, è uno degli imputati giudicati con il rito abbreviato scaturito dall’operazione “Cofee drug”, dove è stato condannato a due anni e quattro mesi. Proprio nell’ambito di quell’operazione la polizia documentò i contatti pressoché continui con il pusher che lo riforniva di eroina.

In stato di shock, tra le lacrime, ieri sera il 33enne non ha risposto alle domande degli inquirenti, fornirà la sua versione dei fatti lunedì, nell’udienza di convalida dell’arresto dinanzi al gip. Al suo legale, l’avvocato Marco Pezzuto, ha negato sia di aver avuto un alterco con i due ciclisti sia di averli deliberatamente investiti. Secondo l’ipotesi accusatoria, basata su testimonianze e riscontri dei carabinieri della compagnia di Lecce e della stazione di Santa Rosa, Taurino dopo aver sorpassato i due ciclisti, avrebbe improvvisamente fatto inversione, per ritornare indietro e falciare i due amici, come in film dell’orrore o in un assurdo videogioco. E' mistero su cosa possa aver scatenato l’assurda reazione dell'uomo (trovato poi positivo agli oppiacei), il 61enne rimasto ferito ha escluso che vi sia stato un diverbio, confermando l'inversione e la volontà di falciare i due. Da qui la contestazione da parte del magistrato di turno, il sostituto procuratore Giovanni Gagliotta, di omicidio volontario, tentato omicidio, omissione di TAURINO ANDREA-2soccorso e resistenza a pubblico ufficiale. Con ogni probabilità la difesa chiederà una perizia psichiatrica per valutare la capacità di intendere e di volere.

Taurino è stato arrestato al termine di una vera e propria caccia all’uomo condotta dai carabinieri del comando provinciale di Lecce, sotto la guida del capitano Biagio Marro. Da alcuni frammenti di auto e dalle prime testimonianze i militari hanno subito tracciato un profilo dell’auto utilizzata e del conducente. In poche ore sono riusciti a risalire all’identità del 33enne e hanno atteso che facesse ritorno nella propria abitazione in contrada Provenzani. L’uomo era la volante di una vecchia Fiat 500 intestata a un cittadino dello Sri Lanka e in uso alla madre. Alla vista de carabinieri ha tentato un’inutile fuga, ma è stato bloccato e condotto in caserma e poi in carcere.

Lunedì mattina il pubblico ministero conferirà al medico legale l’incarico di eseguire l’autopsia sul corpo di Franco Amati. Il suo era un volto noto nel mondo dei tanti appassionati della bicicletta. Il suo passato da pasticcere (per anni aveva lavorato al bar Rudiae) gli aveva fatto guadagnare il nomignolo di “pasticciotto”. Quella di ieri doveva essere una sgambata come tante altre, un’uscita pomeridiana per godere di uno di quei pomeriggi di sole e luce abbacinante che l’inverno salentino sa regalare, con gli occhi e l’anima a riempirsi dei colori e dei profumi di una terra magica. Un destino tragico e assurdo lo attendeva, quello di una vita spezzata dal gesto folle e omicida di un 33enne.

A tutti i ciclisti è capitato di fare i conti con l’aggressività degli automobilisti, di auto che sfiorano la bici a velocità elevata, di parole e gesti offensivi, di liti più o meno accese. Quella avvenuta ieri pomeriggio, se confermata, è una cosa ben diversa, è la scelta deliberata di uccidere, di travolgere con la propria auto due anziani ciclisti. I segni sull’auto di Taurino, sottoposta a sequestro e analizzata dai carabinieri della scientifica di Lecce, non sembrano lasciare spazio a dubbi. I segni sulla parte anteriore sinistra, sull'abitacolo deformato e il parabrezza sfondato dell’auto (lo stesso conducente sembra abbia riportato una ferita alla testa) sottolineano la violenza di un impatto frontale, dopo l’inversione di marcia come riferito dallo stesso Romano. Il 61enne, vivo per miracolo, ha subito diverse ferite ed è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico per ricucire l’orecchio che si è staccato quasi di netto. 

L'auto che ha travolto i ciclisti

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