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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Stadio / Via Cantù

Debito di droga si trasforma in incubo: lo minacciano davanti al nipote, tre in manette

Tre arresti all'alba, da parte della squadra mobile leccese: sono stati accusati di alcuni episodi avvenuti sin da agosto, poi sfociati nell'incendio di una vettura a fine ottobre

LECCE – Un debito di droga si trasforma in incubo: gli rapinano l’auto, gliela incendiano e lo minacciano davanti al nipote minorenne. All’alba scattano le manette in città. I poliziotti della squadra mobile hanno infatti arrestato Aleandro Capone, 24enne; Daniele De Vergori, di 20 anni e Nicolò Greco di 21. I tre, raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura della Repubblica leccese, rispondono, in concorso, dei reati di rapina, estorsione, minacce, violenza e danneggiamento di un veicolo, dato alle fiamme lo scorso 28 ottobre in via Cantù, nel quartiere Stadio. De Vergori è inoltre indagato anche per possesso di sostanza stupefacente finalizzata allo spaccio, per aver detenuto e poi venduto dosi di marijuana.

Tutto nasce da un debito maturato nella cessione di droga, per un valore di 500 euro, da parte di un altro ragazzo della zona, anche lui noto alle forze dell’ordine. Non solo i tre hanno minacciato gravi conseguenze al debitore e al nipote che si trovava in sua compagnia, ma lo hanno anche costretto a consegnare le chiavi della autovettura, un’Alfa Romeo Mito. A sottrarre materialmente il veicolo a fine ottobre a G.C., del valore di circa seimila euro, sarebbe stato De Vergori.

foto 1-27-9Minacciato anche di morte, il titolare della vettura (originario di Poggiardo e domiciliato nel capoluogo salentino) è stato costretto ad allontanarsi: avrebbe riottenuto l’Alfa soltanto al momento del pagamento del debito contratto per droga. In realtà, i tre componenti del sodalizio non hanno neppure dato la possibilità alla vittima di sanare il debito: hanno incendiato la sua auto quella stessa notte, distruggendola. Le indagini condotte dagli investigatori della squadra mobile, guidate dal vicequestore Alessandro Albini, hanno consentito ai poliziotti di risalire agli autori e ricostruire la vicenda. Le indagini, avviate nel mese di agosto scorso, si sono concluse a ottobre,  con la richiesta del provvedimento per i tre indagati. Capone e De Vergori sono stati trasferiti in carcere, Greco ristretto ai domiciliari presso la sua stessa abitazione.

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