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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Trenitalia, rivoluzione velocità che ignora la Puglia

Presentati i nuovi orari Fs: in alcune aree nazionali parte la rivoluzione della velocità. Magro bottino per la Puglia con due treni in più per Roma. E sui treni dei pendolari restano i soliti disagi

LECCE - C'era attesa per la presentazione ufficiale da parte di Trenitalia dei nuovi orari invernali dei trasporti ferroviari: un'attesa, appunto, giustificata nel Salento, ma più in generale nella Puglia, dal timore che ancora una volta il territorio venisse penalizzato dalle scelte aziendali. Nei giorni scorsi, infatti, era filtrata la voce, divenuta sempre più un'ipotesi non priva di senso, di tutta una serie di tagli ai treni salentini. Dalla presentazione ufficiale di Trenitalia arrivano due indirizzi strategici molto chiari: la velocità dei treni sarà il punto nodale del futuro, in una sorta di battaglia sui minuti con l'aereo; da questa sfida di velocità, la Puglia sembra uscirne ridimensionata o addirittura quasi disinteressata.

Dal prossimo 13 dicembre, dunque, Trenitalia moltiplica i FrecciaRossa e i FrecciaArgento in molte aree della mobilità pubblica e di grande concentrazione di energie economico-turistiche, con collegamenti tra molte delle città più importanti italiane, praticamente dimezzati: 37 minuti da Firenze per arrivare a Bologna, neanche due ore per raggiungere Milano, poco più di due ore per Venezia; un'ora e mezzo per giungere a Verona e meno di tre ore per arrivare a Torino.

Da Roma a Bologna settanta treni veloci al giorno, da Firenze a Milano ben 44 quotidiani. Si corre praticamente dovunque, ma a scorrere gli orari si scopre che sulla tratta Roma - Bari, le novità firmate Fs consisteranno nell'aggiunta di due Eurostar Fast in più (per un totale di quattro) che impiegheranno 3 ore e 59 minuti per arrivare a destinazione.

Qualcuno accenna ad un minimo soddisfazione per il dato numerico: due treni in più dimostrerebbero che i temuti tagli non ci sono stati e che davvero come ha precisato l'azienda "la rivoluzione riguarda anche la Regione Puglia". In realtà, ai più attenti osservatori non sembra che cambi granché.

Perché il "fenomeno" della rivoluzione sui tempi non c'è: già oggi chi sale sul FrecciaArgento, che da Bari porta a Roma, sa che il tragitto verrà percorso in tre ore e cinquantanove minuti. Nessun abbattimento dei tempi di percorrenza è avvenuto. E se si pensa che i treni in più che arrivano fanno pari con quelli tolti nella stagione estiva, forse la rivoluzione dei trasporti continua a restare una questione di altri, non del territorio salentino e pugliese.

Da questa considerazione, non si può escludere un altro punto persino nodale: Trenitalia punta sull'alta velocità, sull'abbattimento dei tempi in alcune tratte privilegiate, ma lo sforzo di ridurre i disagi e la durata delle corse dei mezzi, di cui usufruiscono i pendolari, che rappresentano una fetta molto cospicua dell'utenza, sembra persino nullo.

Del resto, sia il Codacons che il Movimento Consumatori ancora una volta sono tornati a tirare le orecchie a Trenitalia e ad un'impostazione aziendale, che premia solo alcuni settori del mondo trasporti e che si pone ambiziosi obiettivi, senza tuttavia considerare quelli più logici ed immediati. Dal Codacons sottolineano come agli utenti italiani importi poco della Freccia Rossa che impiegherà meno di tre ore per collegare Roma a Milano, ma piuttosto che "i treni utilizzati quotidianamente siano puntuali, veloci, puliti e non sovraffollati".

Del resto, lo spettacolo di treni, soprattutto quelli a percorrenza regionale, sempre a contatto coi ritardi, con vetture affollate, sporche e con servizi igienici non funzionanti, rappresenta un dato di cui le cronache quotidiane sono praticamente piene. Puntare alla qualità, ignorando alcuni disservizi che colgono un'utenza persino più alta, non garantisce le risposte che si aspettavano da Trenitalia. E forse fa ritenere che non bastino due treni in più a far sentire questo territorio partecipe di una nuova rivoluzione trasporti.

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