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Cronaca

L’insensata furia dei vandali e la paura di lavoratori e pendolari

Nei fine settimana il treno regionale Lecce-Bari devastato da scalmanati nel tratto fra Brindisi e San Pietro Vernotico. Cgil chiede un'azione più incisiva. Prima che ci scappi il ferito

LECCE – “Questo triste fenomeno va avanti da mesi”. A parlare, sconsolato, è Giuseppe Guagnano, segretario regionale della Filt Cgil Puglia. E ciò a cui si riferisce sono gli episodi di vera e propria devastazione del treno regionale 4445 che viaggia sulla tratta Lecce-Bari. A metterli in atto, nel fine settimana (il più delle volte il sabato, spesso anche il venerdì), sarebbe un gruppo di adolescenti che in certe circostanze diverrebbe davvero corposo, fino a una cinquantina di ragazzi. Qualcosa di più di un “semplice” branco. E quindi, chi si sente di intervenire, rischiando, magari, un linciaggio?

Il fenomeno si verifica in particolare nel tratto fra Brindisi e San Pietro Vernotico. Appena nove minuti di percorrenza, che si trasformano, però, in un incubo a occhi aperti. E vi sono foto e di passeggeri e personale viaggiante che attestano i gravi episodi. “Finora è andata bene e nessuna persona si è fatta male. Ma queste non sono condizioni di viaggio e di lavoro sopportabili. Torniamo a chiedere l’intervento di Trenitalia e della Polizia ferroviaria. Proprio per questi motivi domani scioperiamo in tutta Italia”, spiega Guagnano.

Stando alle testimonianze, ogni fine settimana un folto gruppo di ragazzi, che sale a bordo del treno dopo aver trascorso la serata a Brindisi, avrebbe preso l’abitudine di vandalizzare le carrozze. Il risultato di questa furia insensata sono sedili sfasciati, estintori rimossi e svuotati nei vagoni, vetri dei finestrini sfasciati. L’apice, proprio alla fermata di San Pietro Vernotico. I ragazzi scenderebbero dal treno portandosi via qualsiasi cosa, manomettendo le porte delle vetture, scagliando oggetti contundenti verso i vetri. Persino con il treno in movimento. Tutto ciò sotto gli occhi terrorizzati dei passeggeri che viaggiano verso Lecce. Difficile per il capotreno intervenire, da solo, davanti a una simile barbarie. E a farne le spese sono sia lavoratori, sia i viaggiatori. Gli atti vandalici, infatti, incidono spesso sulla regolarità del servizio anche il giorno dopo.

La furia dei vandali

“Per fortuna il personale viaggiante finora ha contenuto i danni, riuscendo a deviare la furia distruttrice solo sulle cose e non sulle persone”, spiega Guagnano. “Viene da chiedersi che cosa si stia aspettando prima di intervenire. Questi fatti si ripetono puntualmente ogni fine settimana ormai da molti mesi. I lavoratori hanno più volte segnalato all’impresa ferroviaria ed alla Polfer la gravità e la pericolosità del fenomeno. Temiamo che possa accadere qualcosa di ancor più grave ed è evidente l’impotenza del solo capotreno di fronte a questi fatti”.

“Chiediamo da mesi provvedimenti seri e concreti da parte di azienda, forze dell’ordine, istituzioni”, prosegue Guagnano. “Questi atti di vandalismo vanno subito stoppati. E non dovrebbe essere difficoltoso individuarne i responsabili per comminare le dovute sanzioni e scoraggiare, in tal modo, qualsiasi ripetizione ed emulazione. La mobilitazione del personale ha finora prodotto solo un paio di controlli da parte degli agenti della Polfer e degli addetti a protezione aziendale. Nei fine settimana successivi l’assenza di questi rinforzi ha lasciato nuovamente campo libero agli atti vandalici”.

Proprio contro le aggressioni al personale viaggiante, i sindacati che tutelano i lavoratori del settore trasporti, hanno indetto uno sciopero nazionale di otto ore del traporto pubblico locale, in programma domani 16 settembre. A proclamarlo unitariamente sono state le sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Autoferro “in considerazione delle violente e reiterate aggressioni a conducenti, controllori, capi stazione, addetti a traghetti e vaporetti, registrate su tutto il territorio nazionale negli ultimi mesi”. “Scioperiamo di fronte a una situazione intollerabile su cui bisogna intervenire subito. A tutt’oggi non si è registrato alcun intervento a tutela del personale da parte dei datori di lavoro e neanche da parte del legislatore utili a prevenire e scoraggiare le aggressioni al personale dei mezzi pubblici”, spiegano le sigle, in una nota congiunta.

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