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Cronaca Trepuzzi

"Ho il camion in panne". Tuta con marchio e accento francese: così spillava soldi

Un 50enne denunciato per truffa e insolvenza fraudolenta. Si presentava come trasportatore Mercedes, con mezzo bloccato e soldi e documenti nell'abitacolo. Una messinscena andata avanti per diverso tempo, con cui è riuscito anche ad ottenere pernottamenti in b&b, oltre a somme mai restituite

TREPUZZI – La parlata italiana, ma con accento francese. Un po’ come il compianto doppiatore Giuseppe Rinaldi, che ha regalato al pubblico la caratteristica favella dell’ispettore Clouseau, quando a indossarne i panni era il leggendario Peter Sellers. E attore, si può dirlo, è anche il protagonista di questa storia, uno straniero di 50 anni, ora indagato per truffa e insolvenza fraudolenta. Le sue gesta non passeranno però al cinema, quanto in tribunale. Ammesso che non sparisca prima dalla circolazione e non debba così essere condannato in contumacia. 

Davvero singolare la pensata. Indossando una tuta con il marchio Mercedes, si è presentato a più persone come un trasportatore in difficoltà, riuscendo a spillare somme di denaro e persino pernottamenti. A tutti ha raccontato sempre la stessa storia: all'orgine, un camion in panne. E spesso e volentieri la messinscena è stata condita da finte telefonate di sollecito all’ignara (ovviamente) azienda produttrice del mezzo per sollecitare l’invio di personale tecnico.

Della vicenda s’è occupato il Nucleo operativo radiomobile della compagnia di Campi Salentina. Il bello è che, più sono andate avanti le indagini, più volte s’è scoperto che la stessa sceneggiata era stata rappresentata fra Brindisi, Trepuzzi e ultimamente Casalabate, in un periodo compreso fra marzo e giugno.

Ben curato, educato e affabile, sfruttando una certa eloquenza e facendo leva sul buon cuore di persone conosciute di volta in volta per caso, il 50enne ha sempre recitato lo stesso copione. Ovvero, ha raccontato a tutti di essere in viaggio alla guida di un camion e di aver subito un problema tecnico. E qui il guaio doppio: documenti e denaro a suo dire erano rimasti chiusi involontariamente nella cabina di guida. Guarda un po' le volte. 

Senza soldi con cui pagare vitto e alloggio, in attesa a suo dire dell’intervento della squadra di meccanici inviata dall’azienda automobilistica, ecco poi la richiesta a più persone di piccoli prestiti, tra i 20 e i 100 euro. O magari la richiesta (che almeno in un caso è stata sicuramente esaudita dai titolari di un b&b) di alloggiare in una struttura ricettiva in attesa di poter riprendere il viaggio il giorno dopo. Ovviamente, sempre promettendo di restituire nel giro di poche ore il denaro. Promessa in qualche caso accompagnata da un bigliettino di promemoria. Promessa da marinaio, più che da meccanico, perché nessuno ha mai ricevuto un centesimo indietro.

Talora si è aggiunta anche la richiesta all’interlocutore di turno di prestargli il telefono cellulare per contattare il numero verde aziendale dell’azienda produttrice dell’autocarro, in modo da avere ragguagli sulle tempistiche di arrivo del soccorso meccanico. Ma l’inganno è emerso a Trepuzzi quando una persona del posto, dopo un prestito di 50 euro da riottenere entro sera, gli ha anche concesso il cellulare per la chiamata al numero verde, composto proprio davanti ai suoi occhi.

Ebbene, è stata una vera e propria recita, in cui lo straniero si è messo anche a discutere in modo animoso con un inesistente interlocutore. Che fosse tutto falso, s’è comprovato quando il trepuzzino, nutrito un legittimo dubbio, ha provato a ripetere il numero verde restato in memoria. Semplicemente, il suo apparecchio non era abilitato a quel tipo di chiamata.

L’uomo allora ha contattato i carabinieri (per il 112 il problema non sussiste…) e una pattuglia del Norm è giunta a Trepuzzi proprio mentre il francese si trovava in un negozio locale, ancora una volta – secondo quanto colto dai militari – intento a esporre il suo “problema”.

L’uomo è stato fermato, e durante gli accertamenti effettuati subito dopo è emerso che la notte precedente era stato ospite di un b&b. Ai titolari aveva promesso di saldare il conto non appena recuperato il denaro “bloccato nel camion”. Un mezzo pesante, però, che non sembra esistere affatto. Il personaggio, che al momento risulta senza fissa dimora in Italia, si è ben guardato dall’indicarlo o comunque dal farlo rintracciare dagli investigatori. Le indagini sono ancora in corso perché di casi potrebbero esservene di più.

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