Assalto al cantiere Tav: cade l'accusa di terrorismo per 23enne leccese
Il Tribunale del Riesame di Torino ha annullato l'ordinanza con la quale il gip aveva contestato a G.M. e altri due indagati le finalità terroristiche per gli scontri avvenuti a Chiomonte nella notte tra il 13 e il 14 maggio del 2013
LECCE - Il Tribunale del Riesame di Torino ha annullato l'ordinanza con la quale il 9 dicembre il gip Federica Bompieri, su richiesta dei pubblici ministeri Antonio Rinaudo e Andrea Padalino, aveva contestato al leccese G.M. l'accusa di attentato con finalità terroristiche e condotte con finalità di terrorismo.
Stesso esito per gli altri due giovani arrestati l'11 luglio scorso per l'assalto al cantiere dell'alta velocità di Chiomonte: si tratta di un 24enne di Segrate e di un 26enne di Milano.
Per il 23enne leccese e per gli altri indagati restano in piedi le ipotesi di reato di fabbricazione e porto d'armi da guerra e tipo guerra, congegni esplosivi, danneggiamento seguito da incendio, violenza nei confronti di pubblici ufficiali per costringerli a omettere atti del loro servizio. Il leccese è difeso dagli avvocati Francesco Calabro del foro di Lecce e da Eugenio Losco di quello di Milano.
Per lo stesso episodio, risalente alla notte tra il 13 e il 14 maggio del 2013,il 17 dicembre sono stati assolti dall'accusa di terrorismo altri quattro esponenti del movimento No Tav, per i quali erano stati chiesti 9 anni e mezzo di detenzione.