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Cronaca Tricase

Dalla Campania per rapina da oltre 8mila euro in banca, un casellante cerca di coprirli

I carabinieri hanno fermato tre giovani, di cui uno minorenne, e denunciato una ragazza, sorella e fidanzata di due dei componenti, assieme a un casellante salentino di 44 anni. Quest'ultimo avrebbe offerto ospitalità e protezione, prima del rientro in Campania dopo il colpo ai danni della filiale di Tricase, ieri pomeriggio

TRICASE – Un solco profondo nella sua vita è stato tracciato da un “Like” su Facebook. E, soprattutto, da un pesante cardigan in lana. Quello visibile nei fotogrammi dei filmati che, ritraendolo a volto scoperto, lo hanno incastrato. M.F. 16enne campano, è finito nei guai assieme ad altri due partenopei: Antonio Di Napoli, 24enne e Raffaelle Errichiello, 26enne. Il gruppo è accusato, praticamente in flagranza di reato, della rapina messa a segno nel primo pomeriggio di ieri, intorno alle 15,30, ai danni della filiale della banca Monte dei Paschi di Siena, in via Stella d’Italia.

I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia e della stazione locale locale, guidati dal tenente Simone Clemente, li hanno ammanettati, nella notte, dopo aver denunciato in stato di libertà, altre due persone, accusate di favoreggiamento. Si tratta di una ragazza, sempre del Napoletano, fidanzata di Errichiello, e sorella del minorenne che ha fatto irruzione armato di taglierino in banca.

Nelle riprese del sistema di videosorveglianza, gli inquirenti hanno notato che uno dei dipendenti minacciati, all’interno dell’istituto di credito, ha  provato a scagliare una sedia in direzione del giovane malvivente, nel tentativo di farlo desistere. Ma il baby-rapinatore non ha rinunciato al proprio piano. Tutt’altro. Ancora più accanito ha bloccato la porta, consentendo l’accesso agli altri due componenti della banda.

Una volta dentro la filiale, i due, con il volto coperto, hanno cominciato a rovistare  nei cassetti, arraffando una somma di 9mila e 500 euro, suddivisa in banconote di vario taglio. Si sono allontanati lungo le vie del centro di Tricase, noncuranti di essere avvistati. Ma le indagini condotte dai militari dell’Arma si sono concentrate immediatamente sulle testimonianze fornite da alcuni passanti, sia sull’acquisizione delle  impronte e dei filmati di videosorveglianza della banca e degli esercizi commerciali delle vicinanze.

Il volto scoperto del rapinatore, e la sua marcata inflessione napoletana, hanno aiutato gli investigatori nelle ricerche. E i risultati non hanno tardato ad arrivare. Con tanto di colpi di scena. Durante una delle numerose perlustrazioni delle ultime ore, mentre il personale dell’Arma avviava l’intera zona per individuare i responsabili, è stata avvistata un’auto sospetta, una Nissan Juke di colore grigio scuro, nei pressi di una casa cantoniera, in via Madonna di Fatima, nelle campagne non molto distanti dal luogo della rapina.

Il mezzo è risultato intestato a una donna della provincia di Napoli. Praticamente, la compagna del rapinatore. Il cerchio attorno al gruppo ha cominiciato a stringersi fino a quando, anche grazie a una serie di verifiche e conferme giunte dai social network come Facebook, sono emersi i contatti tra i ragazzi e, soprattutto, quello con una persona del posto: il casellante che li ha ospitati dopo il colpo. Un comodo e sicuro aggancio sul posto, prima di ripartire il giorno dopo, con i bagagli già riposti nell’auto, e il bottino della rapina spartito equamente per tre. Il custode del casello, un uomo di 44 anni, è A.S., originario di San Cesario di Lecce, destinatario della seconda denuncia per favoreggiamento. Le fasi investigative hanno messo in luce una relazione tra il salentino, e la madre di fratello e sorella coinvolti nella rapina. Il 44enne, peraltro, era stato sottoposto a controlli di recente, proprio in Campania.

Quando all’una della notte è scattato il blitz all’interno della casa cantoniera, i carabinieri hanno ritrovato l’intero gruppo le prese con la preparazione di una cena e un match a carte  di “scopa”. I militari hanno rinvenuto non soltanto la giacca indossata dal rapinatore più giovane. In una delle tasche, ancora il taglierino utilizzato per minacciare gli addetti dell’istituto di credito. I  due maggiorenni sono stati condotti nel carcere di Borgo San Nicola, mentre il 16enne presso il Centro di prima accoglienza di Monteroni di Lecce, su disposizione dei sostituti procuratori della Repubblica di Lecce, Elsa Valeria Mignone e Imerio Tramis.

Da Napoli a Tricase per un "colpo"

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