Raffica di furti di auto, scattano tre arresti. Sequestrato un “cimitero” dei veicoli rubati
L'operazione dei carabinieri della compagnia di Tricase eseguita questa mattina. In carcere due uomini di Racale, ai domiciliari un terzo di Alliste e indagato a piede libero un giovane di Parabita. Almeno undici i colpi eseguiti, più un paio ai danni di negozi
TRICASE – Una vera e propria banda specializzata in furti, soprattutto di veicoli, è quella descritta nell’inchiesta condotta dalla Procura di Lecce, con i carabinieri di Tricase, che ha convinto la giudice per le indagini preliminari Anna Paola Capano a emettere un’ordinanza di custodia cautelare a carico di tre tra gli esponenti al momento identificati.
Si tratta di Gianluca Manni, 42enne di Racale, Alessio Protopapa, 55enne di Racale, ed Eros Fasano, 59enne di Melissano (anche se domiciliato ad Alliste). Mentre N.C., 21enne di Gallipoli, ma residente a Parabita, risulta indagato a piede libero.
Per i primi due è stato disposto il carcere, mentre per il terzo al quale è attribuito un solo episodio, i domiciliari. Di fatto, tutti erano già sottoposti a misura cautelare per reati analoghi. In particolare, Manni nel penitenziario di “Borgo San Nicola” era rientrato il 29 maggio scorso perché pur essendo ai domiciliari per tentato furto d’auto commesso in concorso con Fasano (qui, i dettagli) aveva trasgredito le prescrizioni del giudice, accogliendo tra le mura domestiche l’altro amico, Protopapa, con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio.
Le indagini
A seguito dei numerosi episodi che avevano generato tra la popolazione allarme sociale, l’attenzione dei carabinieri si era fatta alta e si era sin da subito concentrata su due "vecchie" conoscenze: Manni e Protopapa. Fondamentali alla loro individuazione sono stati i filmati ripresi dalle telecamere installate nelle zone in cui avrebbero agito utilizzando le loro auto, sulle quali i militari avrebbero poi piazzato gps così da poterli pedinare a distanza.
In casa di Manni era stato piazzato anche un sistema di videosorveglianza.
Questa mattina ben venticinque carabinieri hanno eseguito cinque perquisizioni alla ricerca di ulteriori elementi di prova. Durante uno dei sopralluoghi, con la collaborazione dei colleghi forestali di Gallipoli, è stata sequestrata un’area di circa mille metri quadri in cui si trovavano carcasse e pezzi di auto smontate, una sorta di “cimitero” dei veicoli rubati.
Undici colpi in poco più di un mese: otto riusciti, tre tentati
I furti, otto riusciti e tre tentati, si sono verificati in varie zone del Salento, tra marzo e aprile scorsi, soprattutto durante le ore notturne e in alcune circostanze anche con il trasporto dell’auto da rubare agganciata tramite funi ad altri veicoli. Nel Capo di Leuca, principalmente, tanto da interessare Tricase, Morciano di Leuca, Alessano e Castrignano del Capo. Ma anche risalendo più a nord, come nel caso di una vicenda avvenuta a Galatina.
Il primo episodio risale al 10 marzo: intorno alle 2, Manni e Protopapa avrebbero cercato di rubare una Fiat Punto, a Montesardo (frazione di Alessano), con un complice, allo stato non identificato, che avrebbe fatto da palo. Ma il colpo sfumò per il transito di una pattuglia dei carabinieri. Nonostante questo, un’ora dopo i due arrestati si sarebbero appropriati di un’altra vettura dello stesso modello, sempre a Montesardo.
Risale invece al 21 marzo la scomparsa di due autocarri Iveco, parcheggiati nei pressi delle abitazioni dei proprietari, ad Alesano, ed è attribuita dagli inquirenti a Manni, in concorso con due individui rimasti sconosciuti. Nell’elenco, ci sono poi il furto di una Fiat Grande Punto, non riuscito per l’installazione del blocca sterzo, avvenuto il 13 aprile, e quello messo a segno nella stessa giornata, per la precisione solo sette minuti dopo, di una Fiat 500 X, a Tricase, di cui Manni si sarebbe reso responsabile con il 21enne indagato a piede libero. A Manni, in concorso con Protopapa, è attribuito anche il furto nel bar “Belvedere” a Santa Maria di Leuca (frazione di Castrignano del Capo), il 15 aprile. Il bottino fu di: una macchina da caffè, un proiettore digitale, un televisore 55 pollici e varie bottiglie di liquori.
Il giorno dopo, invece, secondo le carte dell’inchiesta, intorno alle 5.30, Protopapa con altri due soggetti avrebbe tentato il colpo nella trattoria “Tatanca”, a Santa Maria di Leuca. Non è dato sapere se l’indagato avrebbe desistito solo dopo essersi accorto dell’arrivo dei militari, anche se non erano a bordo di un’auto civetta, o perché non trovò niente di interessante nel locale, essendo in corso lavori di ristrutturazione.
A seguire, il 17 aprile, Manni con Protopapa avrebbe asportato un furgone Iveco Daily nella stessa frazione di Castrignano del Capo, che fu poi ritrovato dai militari il giorno seguente, in contrada" Lavati", mentre con Fasano avrebbe rubato una Fiat 500 L, a Galatina.
Dopo l’arresto di questi ultimi, Protopapa non si sarebbe fermato: il 25 aprile, si sarebbe impossessato di una Panda, e due giorni dopo, di un ciclomotore Ape Piaggio 50, entrambi parcheggiati a Morciano di Leuca.