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Cronaca

Trovati con oltre un quintale di fuochi proibiti, denunciati due commercianti

E’ il risultato di controlli svolti dai carabinieri della compagnia di Lecce fra capoluogo e hinterland. Ed è stato soprattutto fra la serata di ieri e questa mattina che si sono svolti due sequestri piuttosto grossi di fuochi pirotecnici a carico di due esercenti

LECCE – Oltre un quintale di fuochi d’artificio pericolosi sequestrati. E’ il risultato di controlli svolti dai carabinieri della compagnia di Lecce fra capoluogo e hinterland. Ed è stato soprattutto fra la serata di ieri e questa mattina che si sono svolti due sequestri piuttosto grossi di fuochi pirotecnici a carico di due esercenti, entrambi denunciati a piede libero.

Mancanza della denuncia di detenzione e di licenza di pubblica sicurezza per il trasporto di materiale pirotecnico oltre determinate quantità, assenza del registro delle operazioni giornaliere previsto dall’articolo 55 del Tulps, fino alla vendita non consentita di materiale pirotecnico in assenza di licenza del prefetto, sono le violazioni contestate.

Tutto questo è anche conseguenza dell’entrata in vigore, il 13 agosto scorso, del decreto legislativo 123, che ha imposto norme più stringenti sui fuochi pirotecnici, che già in fase di fabbricazione e vendita richiedono obbligatoriamente diversi requisiti.

In primis, la marcatura Ce, ovvero gli estremi del riconoscimento ai sensi dell’articolo 53 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. Poi: gli estremi del provvedimento di riconoscimento e la classificazione del ministero dell'Interno, le complete istruzioni per l’uso, le avvertenze e le indicazioni per il trasporto in sicurezza, nonché la data di scadenza, se prevista, e l’anno di produzione, scritte in italiano, con caratteri chiari e facilmente leggibili; le precise e univoche indicazioni su elementi essenziali per l’individuazione del fabbricante, dell’importatore, del distributore e per tracciare il prodotto, compreso l’indicazione in grammi del Nec (contenuto esplosivo netto).

Anche le sanzioni sono diventate più pesanti, giacché ora prevedono, ad esempio, che chiunque venda fuochi artificiali o altri prodotti pirotecnici della categoria F1 a minori di quattordici anni rischi l’arresto da tre mesi a un anno e multe da 2mila a 20mila euro. Ancora: la vendita o la consegna di fuochi d’artificio della categoria F2 a minori di diciotto anni è punita con l’arresto da sei mesi a due anni e con l’ammenda da 20mila a 200mila euro. Stessa pena se la violazione riguarda i fuochi di categoria F3 in violazione degli obblighi d’identificazione e di registrazione con vendita o consegna a persone sprovviste della licenza di porto d’armi.

Si sale, invece, se per i fuochi d’artificio della categoria F4 e per gli articoli pirotecnici professionali cedute a persone prive dell'abilitazione di “fuochino” e in violazione degli obblighi d’identificazione e di registrazione previsti delle prescrizioni derivante dalle licenze di polizia, con la reclusione da sei mesi a tre anni e la multa da 30mila a 300mila euro.

Nei casi più gravi di detenzione o vendita di prodotti esplodenti non riconosciuti e classificati o privi della marcatura Ce (i “botti” artigianali) e di detenzione o vendita di grande quantità in concentrazione pericolosa di artifizi pirotecnici, è previsto addirittura l’arresto in flagranza dei responsabili, con pene che vanno, a seconda dei casi, da 1 a 12 anni di reclusione e multe fino a 50mila euro.

I controlli dei carabinieri continueranno anche per tutta la serata del 31 dicembre e la notte di Capodanno presso gli esercizi commerciali e i venditori ambulanti, proseguendo anche per tutti i giorni a seguire fino al termine delle festività.

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