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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Trovato morto in auto amministratore di SanitaService

Il cadavere di Massimo Novelli, 40enne, leccese, commercialista, amministratore unico della SanitaService, ritrovato stamani da un automobilista di passaggio in una strada secondaria, a Martina Franca

MARTINA FRANCA - Massimo Novelli, 40enne, leccese, commercialista, amministratore unico della SanitaService (società costituita dall'Asl per gestire l'internalizzazione dei lavoratori precari e finita nell'occhio del ciclone, negli ultimi mesi), è stato trovato morto in tarda mattinata nelle campagne fra Martina Franca e Locorotondo.

E' stato un automobilista di passaggio in contrada "Miceli", al confine fra le due città pugliesi, a segnalare la presenza sospetta di un'auto ferma, con un uomo nell'abitacolo, apparentemente privo di vita, su una strada secondaria. Sul posto, per le verifiche del caso, sono giunti i carabinieri della compagnia di Martina Franca e della stazione di Locorotondi. La scomparsa di Novelli risale fin da ieri mattina. L'uomo sarebbe uscito da casa, per recarsi a Bari, al lavoro.

Da allora, più nessuna sua notizia. Sul posto, su disposizione della Procura, è intervenuto il medico legale, che ha constatato il decesso per avvenuto dovuto all'ingerimento di una sostanza caustica. Nell'auto, gli investigatori hanno trovato alcune bottiglie d'acqua minerale e una di acido muriatico. La salma è stata restituita alla famiglia, ma le indagini, al momento, sono ancora in corso. Non ci sarebbero biglietti o messaggi di alcun tipo lasciati dal commercialista.

La SanitaService e l'internalizzazione
Come detto, Novelli amministrava la Sanitaservice, la società in house creata al fine di assumere e gestire direttamente il personale impiegato nei servizi di ausiliariato, pulizie e portierato che prima erano affidati a ditte esterne che lavoravano per appalto.

Entrata a pieno regime lavorativo solo nel mese di maggio, la sua creazione è stata al centro di una bufera politica e di un'estenuante lotta portata avanti per tutto l´inverno dai lavoratori che reclamavano l´internalizzazione (cioè l´assunzione diretta nella stessa Sanitaservice) a fronte di un conclamato risparmio per la Asl di Lecce. Il processo d´internalizzazione era stato deciso dalla Regione Puglia attraverso la legge numero 4 del 2010, poi impugnata dal governo centrale che ha sollevato il sospetto di incostituzionalità di fronte alla Corte competente.

La sentenza della Consulta, arrivata a marzo, al termine del lungo braccio di ferro tra Bari e Roma, ed in particolare tra il ministro dell´Economia, Giulio Tremonti e il governatore della Puglia, Nichi Vendola, aveva in parte frenato il processo d´internalizzazione dichiarando illegittime le assunzioni a tempo indeterminato da parte della Asl di Lecce.

L´interpretazione della sentenza ha poi chiarito che nessuna regionale poteva stabilire che tipo di contratto applicare ai lavoratori assunti (ed imporre così il tempo indeterminato), per cui in primavera il processo di internalizzazione si è concluso a buon fine per i 680 operatori in agitazione di Lecce, così come era già avvenuto per tutti gli altri lavoratori che prestavano servizio in appalto per le Asl pugliesi.

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