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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Tricase

Truffa all'Inps, sequestro beni Adelchi da 24 milioni

Guai in casa del magnate del calzaturiero della zona di Tricase. Cinque gli indagati. Operai in mobilità riassunti nelle aziende del gruppo per sgravi fiscali. Sequestrati ville, immobili e quote

TRICASE - Grossi guai in casa di Adelchi Sergio, il magnate del calzaturiero della zona di Tricase, che ha già patito negli ultimi anni una forte crisi economica. Questa mattina i militari della guardia di finanza hanno posto sotto sequestro preventivo per equivalente, beni personali dell'imprenditore e di altre quattro persone, tra parenti e alcuni amministratori delle aziende che ruotano attorno al gruppo, per un valore di circa 24 milioni di euro per un presunto raggiro da circa 9,8 milioni di euro.

L'indagine, coordinata dal pubblico ministero Giovanni De Palma della Procura della Repubblica di Lecce (la firma sul sequestro è stata posta dal gip Maurizio Saso), riguarda una presunta truffa ai danni dell'Inps. Oltre all'imprenditore tricasino, sul registro degli indagati sono scritti anche i nomi dei suoi figli, Sergio Adelchi Sergio, 28 anni e Cinzia Sergio, 39 anni, oltre ad Ippazio Salvatore Prete, 47 anni di Matino ed Eugenio Scanera, 33 anni, di Tricase.

L'inchiesta è stata avviata nel 2007, in seguito ad una segnalazione dell´Inps alla guardia di finanza. L´Istituto di previdenza sociale aveva constatato che 787 dipendenti messi in mobilità dalla Nuova Adelchi spa e 188 lavoratori provenienti dalla Calzaturificio Adelchi srl furono riassunti alcuni giorni dopo la loro iscrizione nelle liste da altre società. La guardia di finanza di Gallipoli ha così scoperto che le aziende che avevano provveduto alle assunzioni (Centro ricerche calzature srl, Magna Grecia srl, calzaturificio Knk srl, Gsc Palst srl, Servizi tecnici aziendali srl) erano riconducibili al gruppo aziendale di Adelchi Sergio. Società che hanno così potuto beneficiare di ingenti sgravi fiscali.

Le aziende, comunque, non sono state toccate dal provvedimento della Procura. Sotto sequestro sono finite proprietà private, come abitazioni e terreni (ben ventotto immobili, fra cui una villa faraonica a Santa Cesarea Terme) per un valore di 16 milioni di euro e le quote di nove società collegate, per altri 8 milioni di euro. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Angelo Pallara, Giulio De Simone e Stefano Luna.

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