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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Truffa con le ferie, a processo ex dirigente del Comune di Lizzanello

Il giudice Michele Toriello ha disposto il rinvio a giudizio di Antonio Petrelli, 70 anni. Per l’accusa, avrebbe beneficiato della somma di 12.500 euro senza averne diritto

LIZZANELLO – Sarà un processo a stabilire se è vero che Antonio Petrelli, 70 anni, all’epoca in cui era dirigente del Servizio economico finanziario del Comune di Lizzanello beneficiò della somma di oltre 12.500 euro come ferie non godute, senza averne diritto. Lo ha stabilito il giudice Michele Toriello che oggi, al termine dell’udienza preliminare, ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pubblico ministero Roberta Licci e l’istanza del Comune di costituirsi parte civile con l’avvocato Francesco Spagnolo.

A partire dal 6 dicembre, assistito dagli avvocati Roberto Rella e Laura Alemanno, l’imputato dovrà presentarsi dinanzi ai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Lecce per respingere le accuse maturate con l’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Massimiliano Carducci, insieme al personale del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza.

Nel procedimento aperto per abuso d’ufficio, falso ideologico in atto pubblico e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche era coinvolto anche l’ex sindaco di Lizzanello, Costantino Giovannico, di 65 anni, per il quale però la vicenda si è chiusa con una sentenza di proscioglimento. A emetterla è stato, lo scorso gennaio, il giudice Sergio Tosi che aveva osservato come Giovannico non autorizzò il periodo di ferie richiesto dal dipendente comunale per ragioni oggettivamente impeditive, ne tanto meno poteva ipotizzare che la domanda potesse essere preordinata ad un successivo futuro pagamento della indennità sostitutiva in favore del dirigente comunale, una volta che fosse andato in pensione il 24 novembre 2014: “Non ha compiuto e non ha concorso al compimento di alcun atto di falsificazione in relazione alla domanda di ferie del ragioniere Petrelli, essendo il diniego delle ferie non solo giustificato alla luce dei fatti ma anche sorretto da norme del contratto collettivo. Per altro verso, è del tutto evidente che se avesse concesso quel lungo periodo avrebbe violato la norma sopra citata, poiché la funzionaria responsabile del personale nel febbraio 2015, dopo la pensione di Petrelli, ha monetizzato 53 giorni di ferie non godute e i 120 giorni richiesti dal dipendente, con la domanda del giugno 2014”.

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