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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Gallipoli

Truffa con il gasolio? Processo per Barba e altri 8

Rinvio a giudizio del petroliere per una vecchia storia legata all'attività della Nuova An.pa su presunte forniture "fantasma" e fatture false scoperte dalla finanza. Prima udienza il 16 gennaio

Se le accuse circostanziate di associazione a delinquere, falso e truffa ipotizzati dalla Procura leccese nei confronti del titolare della nuova An.Pa, il senatore gallipolino Vincenzo Barba e di altri otto imputati, sono reali e concrete lo stabilirà il processo che prenderà il via il prossimo 16 gennaio. Dopo l'udienza preliminare di ieri mattina presieduta dal Gup, Nicola Lariccia, per il parlamentare azzurro ed ex sindaco di Gallipoli è stato infatti disposto il rinvio a giudizio (insieme ad altri otto imputati finiti nel calderone dell'inchiesta) come richiesto dal sostituto procuratore Antonio De Donno (indagine condotta inizialmente dal sostituto Giovanni Gagliotta e dalla Procura di Taranto e poi trasferita alla Procura leccese).

I reati ipotizzati e dai quali i nove imputati dovranno difendersi in sede dibattimentale, sono legate alle attività cosiddette di bunkeraggio della società petrolifera e di altre società collegate da rapporti commerciali, e risalenti al triennio compreso tra il 2000 e il 2002. Una vecchia inchiesta partita dopo un'accurata indagine condotta dalla Guardia di Finanza. E secondo la Procura, attraverso una serie di attestazioni false (documenti amministrativi di accompagnamento e documenti di trasporto) il responsabile del nuova An.pa, con la compiacenza degli altri attuatori finiti nell'inchiesta, avrebbe indicato delle operazioni di bunkeraggio, ovvero di intermediazione per i rifornimenti in mare per le navi italiane ed estere di olii combustibili, che di fatto non sarebbero mai avvenute. O meglio, le motonavi destinatarie dei prodotti petroliferi a tariffe agevolate, non sarebbero mai esistite. Il tutto agevolato dalle attestazioni di alcuni referenti campani della compagnia petrolifera Agip che avrebbe causato un danno patrimoniale alla stessa società pari 250 mila euro.

Ed ecco perché oltre a Vincenzo Barba , e con le stesse accuse, sono stati rinviati a giudizio anche Michel Guarino, impiegato della Ramoil di Casalnuovo di Napoli; Severino Ritrovato, rappresentante fiscale dell'Agip Petroli di Casalnuovo con poteri di firma di tutti i documenti e dei registri inerenti la movimentazione degli olii lubrificanti; Mauro Nauaui, Raffaele Iaia e Franco Scardino dipendenti dell'Agip Petroli. Un'altra ipotesi di truffa collegata e mossa dalla Procura leccese interessa il senatore Barba e Sergio Mori, dipendente della Tirrenia Navigazione; Giovanni Biancato, dipendente della Adriatica Navigazione, e Antonio Cacucci, amministratore delegato e direttore generale dell'Adriatica Navigazione. L'accusa è riferita alla presunta alterazione di 67 fatture nelle quali sarebbero stati contabilizzati e passati all'incasso (da parte della nuova An.pa) costi mai sostenuti per "la sosta di autobotti" da parte delle ditte interessate. Solo il processo ora potrà fare chiarezza sull'intera vicenda.

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