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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Gallipoli

Truffa e giro di fatture fittizie, inflitte tre condanne per oltre 16 anni

Emesso oggi il verdetto dal giudice Stefano Sernia per vicende avvenute tra il 2009 e il 2012. La pena più severa a dieci anni e undici mesi di reclusione è stata comminata a Giovanni Laera, 62enne di Merine

GALLIPOLI - Occultamento di scritture contabili, emissione di fatture per operazioni inesistenti e truffa aggravata: erano questi i reati contestati a vario titolo a quattro imputati.

Il processo è terminato oggi con la sentenza emessa dal giudice Stefano Sernia che ha inflitto: dieci anni e undici mesi di reclusione (a fronte dei sei anni invocati dal sostituto procuratore Massimiliano Carducci), più 6.600 euro di multa, per Giovanni Laera, 62 enne di Merine; 4 anni e sei mesi (in linea alla richiesta del pm) per Lucio Ruberti, 59 anni di Copertino; un anno e tre mesi (l'istanza era di 2 anni e 6 mesi) per Erasmo Creo, 58enne di Merine. E’ stata invece assolta “per non aver commesso il fatto” A.D.M., 36enne di Merine.

Le indagini condotte dai militari della Guardia di Finanza di Gallipoli hanno riguardato episodi avvenuti tra il 2009 ed il 2012 tra Lecce, Lizzanello, Copertino e Gallipoli e tra i reati contestati c’erano, come anticipato, l’occultamento di fatture relative ad acquisti per un ammontare imponibile di 545mila 990 euro ed Iva evasa pari a 109mila 198 euro, l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, finalizzate ad evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto, e una truffa per oltre 150mila euro. Questo il valore complessivo della merce acquistata da vari fornitori con assegni resi poi insoluti attraverso una movimentazione fraudolenta sui conti correnti della società creata da Laera che oltretutto all’epoca dei fatti si trovava ai domiciliari nell’ambito di un altro procedimento.

C’erano altre sei persone coinvolte nello stesso procedimento, già prosciolte durante il dibattimento per intervenuta prescrizione dei reati.

Non appena saranno depositate le motivazioni (entro novanta giorni) della sentenza che ha imposto anche un risarcimento del danno per 20mila euro a Laera nei riguardi di una delle parti civili, gli imputati valuteranno il ricorso in appello attraverso gli avvocati Amilcare Tana, Massimo Bellini e Giovanni Montagna.

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