Sorpreso in flagranza a collocare diavolina sullo pneumatico per incendiare un’auto
A Tuglie arrestato nella tarda serata un 48enne, noto tatuatore. Avrebbe tentato di bruciare una Toyota Yaris. La vittima si è accorta del fumo e ha chiamato i carabinieri. Una breve indagine ha ricondotto verso l'uomo, già sospettato di altri episodi
TUGLIE – Preso con le mani nel sacco. Anzi, sulla diavolina. Il sospetto che dietro a diversi incendi avvenuti negli ultimi tempi a Tuglie vi potesse essere la mano di Danilo Calò, 48enne, ormai serpeggiava da tempo. Un argomento piuttosto dibattuto in paese. E, forse anche per questo, in molti sono diventati più guardinghi. Tanto che proprio nel corso della tarda serata di ieri, l’uomo è stato fermato dai carabinieri della stazione di Sannicola e dell’aliquota radiomobile di Gallipoli, dopo che il proprietario di un veicolo si è accorto che dalla sua autovettura stava provenendo del fumo.
La vittima di quest’atto che forse non si può nemmeno intendere come un’intimidazione vera e propria, ma come un danneggiamento fine a sé stesso, è un piastrellista del posto, di 52 anni. Ebbene, visto che il raid incendiario è stato effettuato relativamente presto, come orario, prima di mezzanotte, l’uomo era ben sveglio. Si è accorto del fumo, è uscito da casa, ha smorzato il rogo prima che potesse prendere il sopravvento. E ha visto un soggetto in fuga. A quel punto, è stato chiamato il 112.
Il fatto si è verificato in via Aragona. La cosiddetta diavolina, accelerante composto da materiale combustibile che serve, sostanzialmente, a ravvivare i barbecue, era stata posizionata all’altezza di una delle ruote anteriori di una Toyota Yaris. I carabinieri, subito arrivati sul posto, hanno preso atto della situazione, sequestrato i residui, raccolto la testimonianza del 52enne e visionato anche i filmati di alcune telecamere che sono tornate molto utili anche per verificare come fosse abbigliato in quel momento il fuggitivo.
A quel punto, certi che ad agire fosse stato Calò, che peraltro ha accumulato precedenti denunce proprio per incendi di autovetture, oltre che per altre vicende, sono andati a prelevarlo direttamente da casa, dove nel frattempo era ritornato. Dopo una perquisizione, reperito il materiale utile alle indagini, Calò è stato condotto in caserma. Sentito il pubblico ministero di turno, è stato dichiarato in arresto. Si trova ai domiciliari.
Un personaggio noto e tanti sospetti
Danil Calò non è un personaggio qualunque. È noto ben oltre i confini locali per la sua arte di tatuatore. Articoli su di lui sono usciti persino su autorevoli pubblicazioni di carattere nazionale. Ma perché abbia deciso di mettere fuoco al veicolo e se davvero abbia agito anche in altre circostanze, sono elementi da approfondire.
Al momento, dunque, il 48enne risponde in flagranza solo per quest’episodio, ma è bene ricordare che negli utili tempi, dentro Tuglie, vi è stata un’escalation di episodi incendiari. Solo per citare gli ultimi, in ordine di tempo, avvenuti nell’arco del mese in corso: gli pneumatici a cui è stato deliberatamente dato fuoco nel recinto dell’officina Chezza, la Citroen C1 di una donna parcheggiata in via Grappa e il furgone Fiat Iveco che era fermo in largo Fiera. Troppi casi raccolti in un lasso temporale molto breve, per non nutrire almeno un sospetto.