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Cronaca Tuglie

Minaccia per l'ennesima volta Gabellone, poi rischia il frontale con i carabinieri

Antonio Pezzulla, 52enne di Tuglie, arrestato per l'ennesima volta. Ha fatto irruzione nella farmacia dell'ex presidente

TUGLIE – Solo nel giugno dell’anno scorso era stato condannato a due anni per aver seminato il panico nella giunta comunale di Tuglie, costringendola a barricarsi nella stanza del sindaco Massimo Stamerra, e per aver fatto irruzione nella farmacia di Antonio Gabellone, ex presidente della Provincia di Lecce.

Ora, Antonio Pezzulla, 52enne di Tuglie, è tornato alla carica, prendendo sempre di mira Gabellone (che è anche consigliere di maggioranza). Per finire così, ancora una volta, in arresto, come già in passato.

Quella di Pezzulla contro Gabellone in particolare e diversi altri politici locali in generale, è una storia vecchia e ormai ben nota. In cerca di lavoro, addita tutti di essere responsabile della sua disoccupazione. E nemmeno la recente condanna e il fatto di essere attualmente sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, l’hanno fermato, visto che è tornato a colpire e sempre nella farmacia dell’ex presidente, facendo irruzione con toni minacciosi nei confronti del titolare e dei dipendenti, per poi subito dopo allontanarsi con la sua autovettura.  

Quando Gabellone ha avvisato i carabinieri, subito si sono messi alla ricerca di Pezzulla i militari delle stazioni di Sannicola e Alezio, fin quando l’hanno incrociato sulla strada provinciale Sannicola-Tuglie, intimandogli di fermarsi. Piuttosto che fermarsi, però, l’uomo ha aumentato la velocità, cercando persino lo scontro con un’autovettura dell’Arma, il cui conducente è riuscito a evitare l’impatto frontale con una manovra tempestiva.

Alla fine, il 52enne è stato raggiunto e bloccato dai carabinieri di Sannicola, grazie anche all’aiuto arrivato dai colleghi di Alezio. Pezzulla, peraltro, era visibilmente ubriaco, avrebbe continuato a opporre resistenza dimenandosi e insultando i militari. Condotto in caserma e visitato dai sanitari del 118, ha rifiutato di sottoporsi agli accertamenti alcolemici.  E con le accuse di atti persecutori, danneggiamento, resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di sottoporsi all’alcoltest, è stato dichiarato in arresto e sottoposto ai domiciliari, come disposto dal pubblico ministero di turno.

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