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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Tumori, Puglia e Sud in preoccupante controtendenza

La Lilt avverte: "I dati di mortalità oncologica registrano da tempo un aumento in Puglia e più ancora nella provincia di Lecce". Si va esaurendo quella storica differenza virtuosa rispetto al Nord

LECCE - Diversamente da quanto sta avvenendo in tutto l'Occidente sviluppato e negli Stati Uniti d'America, dove già da circa un decennio la mortalità per cancro è in diminuzione, nel Sud Italia si registra una pericolosa controtendenza, tale da portare ormai i tassi di mortalità molto vicini a quelli del Nord: l'allarme arriva dalla Lega italiana lotta ai tumori, sezione di Lecce, che ricorda come, in circa un ventennio, il Sud Italia abbia visto vanificarsi quel gap virtuoso di circa il 20-25 % che differenziava la mortalità per cancro al Sud rispetto al Nord Italia.

"Abbiamo voluto aggiornare le nostre tabelle di mortalità - spiegano dalla Lilt -, utilizzando i dati Istat disponibili fino al 2008. Siamo consapevoli dei limiti tecnici del dato sulla mortalità. L'incidenza, che si utilizza invece nei registri di popolazione, fotografa il fenomeno cancro sicuramente meglio, includendo anche tutti i casi di pazienti guariti e che oggi arrivano a rappresentare il 45-50 % di coloro che si ammalano".

Pur tuttavia, in mancanza di dati sull'incidenza spalmati su un periodo di tempo sufficientemente lungo (il Registro Tumori di Lecce è attivo solo da pochi anni), dalla Lilt sono dell'avviso, in accordo con tante altre scuole di epidemiologia e statistica medica, che il dato di mortalità, se adeguatamente studiato e contestualizzato su un lungo periodo di tempo, reso omogeneo da una fonte di dati costante e ben strutturata, quale può essere l'Istat, pur con tutti i limiti insiti nel sistema di raccolta dati (sottostimati), possa rappresentare un semplice e poco costoso sistema di indagine, in grado di fornire un quadro d'insieme sulla evoluzione del fenomeno oggetto di studio.

Per questo, da circa un ventennio, la Lilt di Lecce ha continuato a "monitorare" la mortalità per cancro in provincia di Lecce, rapportandola a quella di altre province pugliesi, della stessa regione Puglia, di altre regione del Nord e del Centro e dell'Italia in generale: "Questo - dichiarano - ci ha permesso di osservare le diverse tendenze di evoluzione del fenomeno cancro e di lanciare qualche allarme in maniera tempestiva e documentata. E non ci è stato difficile, sulla base delle esperienze storiche maturate 30-40 anni prima in altre regioni del mondo civilizzato, puntare il dito sulla grave esplosione dell'incidenza della malattia, tanto grave da annullare quasi del tutto i faticosi successi ottenuti dalla medicina oncologica negli ultimi anni".

Sarebbe, dunque, l'incidenza con il suo drammatico aumento la responsabile del sempre crescente numero di morti per cancro al Sud: in pratica, si ammala sempre più gente di quanta non si riesca a guarire. Quanto avviene nelle regioni del Sud era già avvenuto 20-30 anni fa in Nord Europa e negli Usa. E, come dice l'Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), laddove la mortalità per cancro è diminuita, questo risultato è avvenuto semplicemente perché l'incidenza si era ridotta (come nel caso del polmone in Inghilterra ed altrove).

"I dati disponibili - aggiungono dalla Lilt - continuano a dirci che per vincere il cancro non basta investire sempre più risorse in un efficiente sistema di servizi (pure indispensabili, per offrire le migliori opportunità di cura a chi ha avuto la sfortuna di ammalarsi), ma occorre agire con determinazione sui fattori di rischio e sulle cause di malattia, che sono alla base dell'aumento dell'incidenza".

"Laddove simile coscienza è maturata da tempo e si sono rivoluzionati errati modelli di sviluppo socio-economico - concludono - , oggi si registrano straordinari risultati in termini di riduzione di mortalità per cancro (Europa occidentale, Usa, Nord Italia). I numeri ammoniscono noi del Sud a tenere presente quanto è già avvenuto altrove qualche decennio fa e a trarne la giusta lezione".

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