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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Turbativa d'asta per distributori alimenti negli ospedali: assolta Lea Cosentino

Leccese, ex direttore generale della Asl di Bari, era imputata per turbativa d'asta nel processo sulla gara indetta nel 2008 per l'aggiudicazione dell'appalto per l'installazione di ottanta distributori di alimenti e bevande

BARI (ANSA) - Il gup del Tribunale di Bari, Giulia Romanazzi, ha assolto perché il fatto non sussiste Lea Cosentino, leccese, ex direttore generale della Asl di Bari, imputata per turbativa d'asta nel processo sulla gara indetta nel 2008 per l'aggiudicazione dell'appalto per l'installazione di 80 distributori di alimenti e bevande negli ospedali baresi.

Assolto con la stessa formula il coimputato Sante Storelli, legale rappresentante della società Sdg Vending Srl, aggiudicataria dell'appalto. Per i due imputati, i pm della Procura di Bari, Eugenia Pontassuglia e Ciro Angelillis, avevano chiesto condanne a 1 anno per la Cosentino e 1 anno e 4 mesi per Storelli. La sentenza è stata emessa al termine d'un processo celebrato con rito abbreviato.

Prosciolti gli altri due imputati che non avevano chiesto riti alternativi, Antonio Colella (ex capo area gestione patrimonio della stessa Asl) e Nunzio Galano, legale rappresentante della società Sigma Srl, anche questa aggiudicataria dell'appalto Asl, per i quali la Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio, anche loro imputati per turbativa d'asta.

L'inchiesta della Procura di Bari portò nell'agosto 2010 al sequestro dei distributori. Secondo la Procura la Sigma avrebbe vinto la gara presentando un'offerta molto più vantaggiosa di quelle delle ditte concorrenti. A gara vinta Lea Cosentino, per l'accusa, ha annullato l'appalto (avendo appurato che a Galano era riconducibile un'altra società partecipante all'appalto, appunto la Sdg Vending) riaffidandolo, tramite un accordo privato, alla stessa Sdg Vending ad un prezzo inferiore e quindi più vantaggioso per l'aggiudicatario.

"Al di là delle mie sofferenze personali penso al danno per la collettività" ha commentato l'ex dg sottolineando che "gli ospedali, i parenti dei pazienti e i pazienti stessi sono stati privati dei punti di ristoro per tanto tempo. Credevo di aver svolto un servizio e invece mi sono trovata sotto processo". (ANSA)

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